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Eventi | 29 settembre 2021, 12:46

Nuovo attacco della famiglia Tenco all'organizzazione del 'Premio': “Rappresenta lo sfacelo dell’identità e della storia del Club”

“Per noi una condizione inaccettabile nel nome di Luigi Tenco”

L'ultima edizione del Premio Tenco andata in onda su Rai3

L'ultima edizione del Premio Tenco andata in onda su Rai3

Apprendiamo dai giornali della conferenza stampa del 27 settembre durante la quale il direttivo del Club Tenco ha presentato la prossima edizione del Premio Tenco, proponendolo come privo di barriere tra canzone d’autore e canzoni commerciali ed intitolandolo “Una canzone senza aggettivi””.
Con queste parole si apre l'ennesima mail di accusa da parte della famiglia Tenco nei confronti dell'organizzazione dell'omonimo 'Premio', accusata di aver dato una svolta 'pop' all'evento.

Prosegue la famiglia Tenco: “Riteniamo che questa “nuova” cultura dell’attuale Direttivo del Club (testualmente riportata: «Il Muro di Berlino è durato meno del Club Tenco, perché tenere ancora gli steccati tra canzone commerciale e impegnata? (…) il Club Tenco crede che, riguardo alla canzone, gli unici aggettivi con diritto di cittadinanza siano “bella” o “brutta”» sia profondamente diseducativa e che potrebbe forse appartenere ad uno stile populista o ad un qualsiasi festival musicale o ancora ad un qualsiasi talent-show televisivo, ma che certamente non ha nulla a che fare con l’origine, la storia ed il prestigio del Club Tenco che fu”.

Come è noto - prosegue la mail - sin dal 2019 noi della famiglia Tenco abbiamo preso le distanze da questo Club Tenco che mai ha voluto realmente confrontarsi con noi e tanto meno ha mai voluto appianare formalmente le varie divergenze che ha creato, fuorviando le persone da fatti gravi che sta mettendo in atto e che per noi sono inaccettabili quale, un esempio fra tanti, quello di usare il nome di Tenco per interessi economici e per trasformare l’omonima rassegna in una vetrina commerciale di prodotti musicali che hanno già abbondante pubblicità in altri eventi. Per la prossima edizione del Premio Tenco, si legge sui giornali, Mogol avrebbe accettato il Premio Tenco ricordando, anche se in modo piuttosto distorto, il suo rapporto con Luigi Tenco. Enrico Ruggeri lo avrebbe accettato ricordando i bei tempi passati del Club Tenco. Altri artisti lo avrebbero accettato perché il nome Tenco, il nome di Luigi Tenco, rappresenta in modo indiscusso prestigiosi valori musicali ed umani che son ben lontani dal qualunquismo musicale verso cui sta andando questo Direttivo del Club. E’ evidente che senza il nome Tenco, abusato ogni oltre limite, nessun Premio Canzone Bella avrebbe mai lo stesso peso culturale che ora viene sfruttato da questo Direttivo per i suoi scopi e che, con cattivo gusto, chiama in causa addirittura le vittime del Muro di Berlino”.

Alla luce di tutto ciò - conclude la nota della famiglia Tenco - ci auguriamo invece che il Signor Mogol, quale presidente in carica della SIAE che ha finanziato il Club Tenco, non sovrapponga interessi di altra natura e che si accontenti del premio che gli ha dato la vita quando gli ha permesso di conoscere Luigi Tenco. Con lo stesso sentimento di tutela del nome Tenco ci auguriamo che anche gli altri Artisti, compresi gli oltre 150 personaggi che furono invitati da questo Direttivo alla raccolta di firme solo per usare sui giornali i loro nomi, possano prendere le distanze dal qualunquismo e difendere i valori musicali che hanno contribuito a rendere importante la canzone d’autore italiana nel resto del mondo. Altresì ci auguriamo che i Soci sani di questo Club, pur messi nella condizione di avere un potere decisionale difficilmente manifestabile attraverso, per esempio, la convocazione dell’assemblea straordinaria (per il rinnovo delle cariche e per l’approvazione di una costituenda fondazione) in prima seduta alle 5 di notte del 23 ottobre, possano trovare il modo per difendere i valori storici del Club Tenco nato per proprio per contrapporsi alle canzoni commerciali e per dare valore agli autori emergenti esclusi dalle industrie discografiche. Una manifestazione di un’organizzazione che pretende di portare il nome di Tenco e che vuole sostenere canzoni e progetti commerciali rappresenta lo sfacelo dell’identità e della storia di un Club Tenco che ebbe origini nobili, ma soprattutto rappresenta per noi una condizione inaccettabile nel nome di Luigi Tenco”.

Pietro Zampedroni

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