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Attualità | 08 novembre 2019, 07:11

Sanremo punta sulla fibra ottica ‘europea’: il 2020 potrebbe essere l’anno buono, ma serve l’impegno concreto del Comune

Una possibilità anche per il centro storico, al momento ancora connesso con i cavi di rame

Anche la 'Pigna' attende una connessione più performante

Si sente spesso parlare di fibra ottica, banda larga, internet super veloce, ma in alcune zone di Sanremo sembra un miraggio. Molto sta cambiando grazie al nuovo sistema di videosorveglianza in HD che, per necessità tecniche, ha avuto bisogno di un ampliamento della rete per poter funzionare, ma c’è ancora tanto da fare.

Il 2020 potrebbe essere l’anno buono per un ampliamento della rete che porterebbe anche alla connessione a 1000 megabit, il famoso gigabit. Ma servono impegni concreti da parte del Comune per accedere ai fondi necessari e predisporre i lavori di ampliamento della rete.

Cosa manca? Lo abbiamo chiesto a Danilo Laura, ‘patron’ di Sistel, l’azienda locale che distribuisce connessione a privati e aziende: “Per il momento manca un utilizzo più proficuo del sedime della pista ciclabile che, per sua natura, ha una vocazione importante per la fibra ottica perché collega Sanremo con le città vicine, può consentire un ottimo trasporto della rete. Lungo la ciclabile, inoltre, c’è Porto Sole, ci sarà il nuovo porto vecchio e il Palazzetto dello Sport oltre a stabilimenti balneari e alberghi”.

Altra zona cruciale sarà Valle Armea. “Un domani, con la fibra ottica ‘europea’, il Mercato dei Fiori potrebbe diventare un polo industriale per imprese e startup - spiega Danilo Laura - c’è anche The Mall oltre a molte altre aziende”.

Al momento l’anello debole della distribuzione di internet in città è il centro storico. La ‘Pigna’ è infatti connessa con i vecchi cavi in rame che non consentono certo una connessione al passo con i tempi. La fibra ottica sembra un miraggio lontano, ma c’è una speranza. “Per sua natura il centro storico è facilmente servibile con la fibra ottica ‘europea’ - spiega Danilo Laura - arriva uno ‘sbraccio’ al museo di piazza Nota, noi abbiamo proposto anche di portarla al vicino istituto ‘Colombo’ per una scuola 4.0 come sono, per esempio, i nuovi moduli della ‘Pascoli’ al Sud Est. Poi potremmo portare il Wi-Fi gratuito nel centro storico. Se il Comune ci farà portare il Wi-Fi nella ‘Pigna’ allora potremmo estendere la fibra anche ai provati nelle case e nei negozi a prezzi concorrenziali con quelli del mercato odierno”.

Per permettere tutto questo, però, serve la collaborazione del Comune. Una sinergia che non sempre ha dato i frutti sperati, come spiega Danilo Laura: “Il Comune avrebbe potuto partecipare a un bando da 15 mila euro che, invece, è andato a Taggia perché pare che non ci siano persone che se ne occupino. Basterebbe un po’ di visione…”.

Si attende, quindi, che gli uffici comunali inizino ad interessarsi seriamente all’espansione della banda larga in città, specie in zone come il centro storico che sembrano essere rimaste ferme alla navigazione internet di oltre 10 anni fa.

Pietro Zampedroni

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