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Eventi | 20 agosto 2018, 15:55

UnoJazz Sanremo 2018: il bilancio del direttore artistico Marco Tonin “Tenevamo ad un gemellaggio con la Francia e la vicina Montecarlo, abbiamo avuto il massimo”

Una menzione speciale da parte del direttore artistico va alle jam session notturne che si sono tenute presso il Ristorante Pico Centrale: “Hanno coinvolto un ristretto, ma fedelissimo manipolo di appassionati - spiega - rinverdendo lo spirito del jazz anche al di fuori di un palcoscenico.”

UnoJazz Sanremo 2018: il bilancio del direttore artistico Marco Tonin “Tenevamo ad un gemellaggio con la Francia e la vicina Montecarlo, abbiamo avuto il massimo”

“La caratteristica di Unojazz Sanremo è sempre stata quella di offrire un programma esclusivo di grande qualità . Ritengo che questa edizione 2018 abbia mantenuto ed implementato questa tradizione.” A dirlo è Marco Tonini, direttore artistico di UnoJazz Sanremo 2018 che, insieme al direttore tecnico David Tessier, ha pensato l’edizione della rassegna internazionale con l’intenzione di unire sempre più Italia e Francia. “Abbiamo avuto 12 concerti in 4 giorni di cui 6 gratuiti - spiega - tutte proposte originali e nella maggioranza esclusive per UnoJazz. Abbiamo avuto un’esclusiva premiere europea, i Villa Locura, diretta dal grande batterista Henry Cole. Ensemble che ha ottenuto il plauso in condizionato di John McLaughlin presente tra il pubblico. Solo questo dettaglio basterebbe a testimoniare la grande qualità dei concerti."

Tra gli artisti Tonin ricorda anche Makoto Ozone: “E’ arrivato appositamente dal Giappone per unirsi al trio di Arild Andersen - aggiunge - privilegio di cui pochissime piazze nel mondo oltre Tokyo e New York al momento hanno avuto possibilità di godere. Tenevamo ad un gemellaggio con la Francia e la vicina Montecarlo e abbiamo avuto il massimo: l’Orchestra Nazionale del jazz di Francia che ha proposto un progetto di eccellenza.” 

L’Orchestra esiste da quasi trenta anni ed è finanziata dal governo francese con i musicisti che cambiano ogni quattro anni. “Il quartetto Portal - Humair -  Sclavis - Chevillon - aggiunge Tonin - che sono sicuramente i jazzisti più rappresentativi d’oltralpe e abbiamo avuto una grande kermesse finale con St Germain, una formazione di grosso impatto che ingloba più generi, ma sempre attinente al mondo del jazz, che non farà certo rimpiangere le band funky degli anni precedenti con cui tradizionalmente Unojazz Sanremo usa concludere il festival ogni anno.” 

Una menzione speciale da parte del direttore artistico va alle jam session notturne che si sono tenute presso il Ristorante Pico Centrale: “Hanno coinvolto un ristretto, ma fedelissimo manipolo di appassionati - spiega - rinverdendo lo spirito del jazz anche al di fuori di un palcoscenico.”

In ultimo Marco Tonin sottolinea l’importante chiave benefica della manifestazione UnoJazz Sanremo 2018: “Abbiamo avuto una speciale attenzione per la beneficenza a testimonianza che questa rassegna persegue solo obiettivi culturali e di solidarietà, caratteristica unica dei festival di jazz, una manifestazione di cui Sanremo può ben essere orgogliosa. Last but not least, un mio doveroso ringraziamento a tutti quelli che si sono prodigati per la riuscita - spesso tra difficoltà rilevanti e nonostante la grave sciagura di Genova che così fortemente tutti ha toccato. Devo citare il mio partner David Tessier e Andrea De Martini, lo staff di Dem’Art tutto per lo straordinario e competente impegno. Stiamo già lavorando alla prossima edizione che vogliamo migliore ed innovativa.” 

Simona Della Croce

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