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Economia | 18 agosto 2018, 13:56

Decreto dignità, i divieti sul gioco d’azzardo e le strategie dell’online

Il governo italiano è pronto a intraprendere la sua battaglia contro il gioco d’azzardo.

Decreto dignità, i divieti sul gioco d’azzardo e le strategie dell’online

Il governo italiano è pronto a intraprendere la sua battaglia contro il gioco d’azzardo. Dopo anni di ipotesi e qualche provvedimento per regolare e arginare il fenomeno gambling, il decreto dignità si prepara ad assumere il ruolo di una svolta epocale. Negli anni della Repubblica, mai una disposizione di legge si era posta come obiettivo una limitazione così decisa di un’attività collegata all’industria delle scommesse. Un dietrofront piuttosto deciso alla strategia applicata negli ultimi dieci anni, da quando è stato legalizzato il gioco online per poter controllare il flusso di denaro su internet e organizzare una crociata contro i “.com”.

Questa volta però è l’intero comparto dell’azzardo a essere toccato direttamente dal decreto. Nella sua sezione relativa al gambling, la disposizione di legge in via di approvazione prevede il totale divieto di pubblicità da parte di qualsiasi operatore legato al settore. L’ostracismo è da intendere sia per i mezzi di comunicazione sia per le manifestazioni sportive, entrambi canali privilegiati per diffondere il messaggio delle aziende di scommesse. L’entrata in vigore avverrà al momento dell’approvazione definitiva della legge per le pubblicità su qualsiasi mezzo di comunicazione, dal primo gennaio per eventi, attività e programmi.

 

I contratti già stipulati che prevedono un’attuazione per il 2019 potranno essere rispettati: a partire dal 2020 non saranno concesse proroghe. L’unica eccezione è per la Lotteria Italia, ritenuta meno pericolosa per i casi di ludopatia. O forse semplicemente perché gestita direttamente dallo Stato, che ne ricava il 100% degli introiti (e non circa il 50% come avviene per i giochi tenuti dalle aziende). Le sanzioni previste per i trasgressori sono pesanti. Chi non dovesse osservare il divieto sarebbe costretto a pagare il 5% del valore della sponsorizzazione, per un valore non inferiore a 50.000 euro per ogni violazione. I proventi dalle multe saranno destinati a un fondo per contrastare il gioco d’azzardo patologico.

 

Il provvedimento mira ad allontanare i potenziali nuovi giocatori al mondo delle scommesse, oltre a cercare di salvaguardare i soggetti a rischio. Un settore che potrebbe ricevere una forte limitazione ai propri affari è l’online, che nel 2017 ha visto 2,2 milioni di italiani puntare almeno una volta del denaro. Quasi un milione lo fa ogni mese, il 25% in più rispetto a quanto accadeva soltanto nel 2016. Si spiega anche in considerazione di questi dati la scelta del nuovo governo, che ha come dichiarato obiettivo il contrasto al GAP.

 

Non bisogna comunque sottovalutare i diversi mezzi a disposizione dei casinò online per attirare nuova clientela. In Italia i siti di gambling sono sicuri e controllati, a protezione tanto degli esercenti quanto dei giocatori. Con il lavoro costante di AAMS, le truffe informatiche sono pressoché impossibili.

 

Oltre alla garanzia di privacy ed alla rapidità di fruizione del servizio, i portali hanno un’arma importante per chiamare a sé nuova clientela: il bonus senza deposito. La promessa di denaro gratuito con cui iniziare a scommettere attira un alto numero di internauti, che poi caricano il proprio conto per proseguire nelle puntate. Tutte le aziende approvate dal dominio statale consentono di porre un limite settimanale (a volte mensile) di ricarica, ma il gioco responsabile rimane nelle mani dei giocatori, più che di chi offre loro il servizio o del governo, che cerca di allontanarli dal settore. Un’industria che, nel bene o nel male, dà attualmente lavoro a circa 120.000 cittadini italiani.

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