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Eventi | 10 luglio 2018, 14:12

Cervo: per 'Cervo ti Strega', ospite ieri sera la vincitrice del Premio Strega 2018 Helena Janeczek

La scrittrice , che si è aggiudicata il Premio per il libro ‘La ragazza con la Leica’, è stata intervistata da Dario Vergassola

Cervo: per 'Cervo ti Strega', ospite ieri sera la vincitrice del Premio Strega 2018 Helena Janeczek

Ieri, nella splendida cornice della piazza dei Corallini a Cervo, serata finale del Premio Strega. Presentata da Dario Vergassola, la vincitrice del Premio Strega edizione 2018 Helena Janeczek ha illustrato il suo libro “La ragazza con la Leica”, edito da Guanda, conversando con Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione Bellonci e Francesca Rotta Gentile , curatrice dell'evento.

Molto gradevole il sottofondo musicale di "Le Grand Tango - Racconti di un sobborgo di Buenos Aires" con Luca Maggioni alla viola e Flaviano Brago al bandoneon in una originale trascrizione di alcuni tra i più famosi brani di Astor Piazzolla e l'esibizione di due ballerini in un tango argentino.

L'ironia irriverente del comico ligure ha reso divertentissima la serata nella quale è stata celebrata la vittoria di una scrittrice dopo quindici anni di dominio maschile, una vittoria anche della protagonista del libro, Gerda Taro, una giovane donna, intelligente e spregiudicata, della borghesia ebraica di Stoccarda, cospiratrice antinazista a Lipsia e Berlino per amore della libertà e grande fotografa a Parigi a fianco di un profugo ungherese, che gli deve l'invenzione del nome d'arte con il quale è universalmente conosciuto, Robert Capa.

Il destino la farà morire, appena ventisettenne, nel 1937 a Brunete investita da un carro armato mentre documentava la caduta della Spagna repubblicana.

Nel libro è percepibile una solida base documentale ed un lavoro di ricerca accurato, che racconta la storia di un'amicizia nata nel 1934 su basi professionali e che, dopo una vacanza sull'isola di Santa Margherita di fronte a Cannes in Costa Azzurra, diviene un grande amore.

In seguito i protagonisti si ritrovano a Parigi in un misto di sentimenti quali idealismo, avventura e ribellione, fotografi ma profughi, storie nate in una Germania della grande disoccupazione che hanno prodotto l'ascesa del nazismo. Tanti sono i punti di contatto con oggi, perché le ostilità e le difficoltà che Gerda e i suoi amici incontravano in Francia e certe immagini della milizia spagnola sono identiche a quelle attuali, dove in maniera ancor più feroce i civili sono vittime della guerra.

Non si tratta del classico romanzo autobiografico ma del racconto filtrato dal punto di vista di tre personaggi che hanno amato la protagonista e che, attraverso la loro soggettività, fanno cogliere vari aspetti e sfaccettature della sua personalità.

Willy Chardack suo spasimante e testimone scettico della storia con Capa, l'amica del cuore Ruth Cerf e Georg Kuritzkes, ex fidanzato di Gerda, impegnato politicamente nelle Brigate internazionali.

Le immagini e il romanzo hanno grandi differenze e punti in comune. La fotografia fissa un attimo e sembra oltre il tempo, la letteratura, anche se oggi deve competere con la narrazione per immagini (film e fiction), richiede l'immaginazione, la collaborazione del lettore nell'elaborare le parole sulla carta e necessita di qualità che dia senso a questo "lavoro".

La cosa certa di questa storia è la vicinanza dei suoi personaggi, la fiducia in ciò che credono senza arrendersi, sanno divertirsi, amare e vivere intensamente, trasmettono gioia ed energia e grande determinazione.

La manifestazione ha beneficiato del profondo legame storico-culturale rappresentato dal cenacolo di artisti e scrittori che animarono il borgo negli anni in cui qui risiedevano Orsola Nemi ed Henry Furst. Nel pomeriggio di ieri l'Amministrazione Comunale ha inaugurato una targa commemorativa, a loro dedicata, presso la casa di Montepiano dove i due scrittori hanno vissuto negli anni 50.

Per Cervo la cultura è divenuta un aspetto di identificazione e svolge una funzione molto importante che trova nella presentazione della serata finale del Premio Strega il momento più intenso.

                                              

Gloria Crivelli

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