L'altare sacrificale ricavato da un grande blocco di roccia quarzifera si trova a metà strada lungo la dorsale che dal comune di Vallebona conduce alla cappella di San Bartolomeo.
Si caratterizza per avere su i due lati della superficie due vaschette di cm. 12 di dimetro utili per deporvi il sangue e le viscere degli animali sacrificati. Visto l'orientamento del monolite, i due grandi fori emisferici sembrano essere 2 occhi puntati a mirare sul mare l'ultimo raggio infuocato del sole il giorno del solstizio d'inverno. Vedere il sole che veniva inghiottito dalle tenebre, era un evento vissuto con trepidazione e sgomento da nostri lontani progenitori pertanto, con l'intento di indurre il sole a ritornare ad alzarsi alto nel celo ha dar luce e calore e vita sulla terra era necessario compiere sacrifici.
A breve distanza dall'altare è stato poi scoperto un masso con una coppella e 7 incisioni eseguite a graffio ripetuto, prima forma di proto scrittura, forse un modo per ricordare eventi importanti che si legano ai movimenti del sole, primo calendario dell'umanità e fonte di vita sulla terra.















