Grande partecipazione oggi al Teatro dell’Opera del Casinò di Sanremo, nell’ambito della rassegna dei 'Martedì Letterari' per Marisa Bruni Tedeschi che ha presentato il libro 'Care figlie vi scrivo' (la Nave di Teseo).
Quando si evoca la famiglia Bruni Tedeschi, si pensa subito a Carla, modella, cantante, già première dame, e a sua sorella maggiore Valeria, attrice e regista. Marisa Bruni Tedeschi non è semplicemente la loro madre. Pianista, appassionata d’opera, ha sempre vissuto una vita da artista. Una donna libera, che ha attraversato la storia e le frontiere senza conformarsi alle regole borghesi. In questo libro si confessa per la prima volta: la giovinezza nell’Italia fascista, la morte precoce del padre e la tenerezza del rapporto con la madre, l’incontro nel 1952 con suo marito Alberto, industriale, compositore d’opera e collezionista d’arte, il loro esilio in Francia per sfuggire alla stagione dei rapimenti, le sue grandi storie d’amore e la passione mai tradita per il pianoforte.
Come mai ha avuto voglia di raccontarsi? ”Le mie figlie non sapevano assolutamente niente della mia infanzia, niente. Mi sono detta: Non è possibile! Ho vissuto la guerra, ho perso mio padre, sono stata malata due anni. E tutto questo prima dei 16… Ho passato esperienze terribili come il giorno in cui le SS presero me, mamma, le mie sorelle e, prima, “Vi fuciliamo”, poi: “No, vi bruciamo la casa. No, vi impicchiamo”. Alla fine ci misero davanti alle corde, ma ci appesero dei ragazzi e li lasciarono lì per tre giorni… Finito il racconto dell’adolescenza, ho sentito la spinta a continuare. Come ho conosciuto mio marito Alberto (mi aveva notato e aveva chiesto ad amici comuni di presentarci). Come la musica (lui compositore, io pianista) ci ha unito. Come sono entrata in questa famiglia torinese assai ricca (i Bruni Tedeschi erano industriali, proprietari della Ceat, ndr): anche noi eravamo borghesi – papà ingegnere – ma un po’ spiantati… I viaggi, il periodo in cui Alberto è stato direttore artistico del Teatro Regio. Il trasferimento a Parigi nel 1973 per timore dei rapimenti". Quando l’hanno letto, le sue figlie come hanno commentato? "L’hanno trovato bello e si sono divertite. Sono state loro a suggerirmi di pubblicarlo".
Marisa Bruni Tedeschi: nata a Torino nel 1930, da madre francese originaria di Saint-Étienne (Renée Planche, figlia di François Gilbert Planche) e da un imprenditore italiano (Carlo Dominico Borini). Sposa l'industriale e compositore di musica classica e d'opera italiana Alberto Bruni Tedeschi, quindici anni più anziano. Hanno avuto tre figli: Virginio Bruni Tedeschi (1959-2006) morto di AIDS nel 2006; Valeria Bruni Tedeschi, nata 16 novembre 1964, affermata attrice e regista in Francia e in Italia; Carla Bruni, nata 23 dicembre 1967, cantautrice e modella, divenuta moglie di Nicolas Sarkozy. È stato rivelato che il padre biologico in realtà è Maurizio Remmert, l'ex chitarrista classico divenuto operatore in Brasile, amante di Marisa tra il 1960 e il 1967. Nel 1973, Marisa e suo marito si trasferirono a Parigi, apparentemente per fuggire dalle Brigate Rosse, ma sicuramente per evitare di essere direttamente coinvolti nel fallimento dell'azienda di famiglia, CEAT, assorbita dal gruppo Pirelli. Nel 2003, ha interpretato il proprio ruolo di madre nel film biografico che sua figlia Valeria ha scritto, diretto e interpretato: È più facile per un cammello.... Sempre per la figlia ha recitato in Actrices e Un castello in Italia, per quest'ultimo viene candidata ai Premi César 2014 come migliore attrice non protagonista. Nel 2016 ha interpretato ancora una volta il ruolo di una madre, la signora Morandini Valdirana, rispetto alla figlia Valeria che interpreta Beatrice Morandini Valdirana nel film La pazza gioia di Paolo Virzì.
Martedì prossimo alle 16.30 per il ciclo “La cultura della legalità” Carlo Fusaro presenta il libro ‘Aggiornare la Costituzione – Storia e ragioni di una riforma’ (Donzelli Editore ). Partecipa il Dott. Matteo Moraglia.
(Le foto sono di Tonino Bonomo)
































