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Al Direttore | 29 ottobre 2016, 08:39

Il progetto del restauro della cappella del cimitero russo-ortodosso della Foce ovvero le atmosfere della Santa Russia a Sanremo: Casalino (Interessante commento di Gandolfo)

Il progetto del restauro della cappella del cimitero russo-ortodosso della Foce ovvero le atmosfere della Santa Russia a Sanremo: Casalino (Interessante commento di Gandolfo)

Nonostante le secolari tensioni tra l'Occidente e la Russia, i russi continuano ad amare e a frequentare Sanremo e la Riviera, oltre che la vicina Costa Azzurra. Non a caso si ha notizia anche di scambi culturali tra una scuola di Vallecrosia ed una di San Pietroburgo e non sembra che sarà il primo caso.

A Sanremo cittadini russi già erano presenti, del resto, da epoche immemori (forse  fin da quando ne erano venuti al seguito di alcuni sanremesi che importavano merci dalla Russia tra il XVII e il XVIII secolo) e persino se ne contavano all'epoca della guerra di Crimea del 1856, quando il Piemonte, alleato degli anglo-francesi,si era schierato a fianco della Turchia contro l'Impero zarista. In realtà da quando i Savoia avevano concesso nel XVIII secolo uno scalo alla flotta russa a Villafranca (oggi Villefranche sur mer), base navale piemontese vicina a Nizza, nella Città dei Fiori, annessa al Regno di Sardegna con il resto della Liguria dopo il Congresso di Vienna, cominciava a fiorire una nutrita comunità russa, comunità sorella di altre numerose altre consimili nelle vicinanze: grazie a tale comunità iniziavano a sorgere le istituzioni religiose (e non religiose) russe sanremesi, quali il cimitero ortodosso della Foce, prima ancora della fondazione della celebre Chiesa ortodossa russa di corso Nuvoloni. E, in proposito, ho trovato pertinente come sempre la nota sull'argomento scritta su Sanremo news dallo studioso sanremese Andrea Gandolfo che evoca l'originalità del carattere cosmopolita del cimitero della Foce, una condizione che premia la vocazione universale e di fratellanza della Città dei Fiori.

Dopo aver completato le opere conservative di quest'ultimo sacro edificio i lavori di restauro promossi dai russi interesserebbero ora, a quanto si apprende (proprio in questa stagione autunnale che più si adatta al ricordo dei defunti), la cappella di
San Nicola costruita nel cimitero ortodosso matuziano della Foce e che segnò uno dei primi felici momenti dell'insediamento russo a Sanremo. Una Sanremo, che tra alterne vicende, suscitava il suo richiamo in Russia anche quando era diventata il Paese dei Soviet, così come lo esercita tuttora in epoca post-sovietica e lo esercita persino negli stati post-sovietici che dall'ecumene comunista sono sorti dopo la
dissoluzione dell'ordine di Yalta. Peccato solo che il treno degli oligarchi Mosca-Nizza, e viceversa. non si fermi più a Sanremo e forse lì - ma non so se è così- un po' di colpa ce l'hanno i responsabili del turismo ligure e sanremese.  La nuova crisi di Crimea scoppiata nel 2014, con i suoi perduranti riflessi sulle relazioni tra Occidente e Mosca, embargo compreso, non ha posto tuttavia ostacoli seri al turismo russo da queste parti; anzi sembra che nel nome della ininterrotta amicizia tra la Riviera e quel lontano mondo si siano infittiti i rapporti.

Il restauro all'interno del cimitero russo della Foce potrebbe costituire quindi un'occasione propizia per rilanciare una rinnovata serie di contatti tra il mondo russo e il nostro, anche alla luce della riabilitazione di quegli italiani (non pochi i liguri)
che risiedevano in Crimea e che subirono persecuzioni e limitazioni al tempo di Stalin e durante il secondo conflitto mondiale. A Sanremo si respira infatti, in modo particolare, l'atmosfera della Santa Russia (il cui zar era chiamato lo zar di tutte le Russie e al cui servizio, come corriere speciale, Jules Verne, in un suo romanzo, pose Michele Strogoff; capofila dei tanti corrieri dello zar dei quali era ormai piena Sanremo). Nel nome delle memorie e delle tradizioni della Santa Russia , anche nelle vestigia funerarie, si celebrano e si rinnovano pertanto in Sanremo i fasti di un passato ancora vivo nella storia di questa città.

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