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Politica | 23 aprile 2016, 18:44

Elezioni comunali a Diano Marina: incontro con i balneari sulla direttiva Bolkestein. Il Sindaco Chiappori: "Le spiagge sono nostre, non del demanio"

"A seconda della piega che prende questo discorso, la guerra la faccio perché io non metto più un funzionario dei miei a fare una pratica per le spiagge"

Elezioni comunali a Diano Marina: incontro con i balneari sulla direttiva Bolkestein. Il Sindaco Chiappori: "Le spiagge sono nostre, non del demanio"

"Le spiagge non sono né demanio né niente. Le spiagge sono nostre. A seconda della piega che prende questo discorso, la guerra la faccio perché io non metto più un funzionario dei miei a fare una pratica per le spiagge". Lo ha detto il Sindaco uscente di Diano Marina Giacomo Chiappori, nel corso del suo intervento all'incontro, organizzato da Sib-Confcommercio, che si è tenuto questo pomeriggio all'hotel Majestic, in compagnia dei balneari locali, per parlare di Bolkestein, insieme all'Assessore Regionale all'Urbanistica Marco Scajola e al presidente SIB Confcommercio Enrico Schiappapietra

Chiappori ha ricordato gli episodi che gli sono valsi due avvisi di garanzia, per aver firmato due ordinanze di proroga dello smontaggio di due stabilimenti comunali. "Ho preso due avvisi di garanzia perché ho dato la proroga allo smontaggio delle cabine, e prendo gli avvisi di garanzia senza prendere una lira, perché la prende la Regione, la prende lo Stato".

All'incontro, a cui avrebbe dovuto presenziare anche l'Europarlamentare di Forza Italia Lara Comi - a Diano questa mattina, ma nel pomeriggio impegnata improvvisamente a Varese - erano presenti anche il vice Sindaco di Diano Marina Cristiano Za Garibaldi, e Fabio Viale, referente dei balneari di Diano Marina.

"Per la prima volta - ha detto Chiappori - sono felice di pensare che sono gli altri che devono dare le risposte, perché nel passato ho tentato di farlo, e credo di aver fatto una buona parte. Gli italiani si sono inventati di affittare una camera e sono venuti fuori gli alberghi, si sono inventati di dar da mangiare qualcosa di buono, e sono venuti fuori i ristoranti, si sono inventati di mettere una palma piegata con un pezzo di lettino sotto, e sono nati gli stabilimenti balneari. 

Noi ci siamo quindi inventati un'economia, vera, che produceva introiti veri, che hanno permesso a delle persone non vere di mangiarci sopra. Per questo io odio, e lo dico con tutto il cuore, che sia entrata la politica, che è quella che ci ha portato in queste condizioni. Quando ci siamo lasciati prendere dalle regole, come stiamo facendo adesso, per farci dare delle risposte da qualcuno che, dietro a una scrivania, pensa di essere migliore di noi, che siamo quelli che sul campo continuiamo a produrre con tutti i bastoni che ci mettono in mezzo alle ruote, ecco che ci siamo inventati la politica devastante, che ha portato a questa situazione.


La prima risposta alla questione delle spiagge è, non cosa fa la Regione, impotente sotto certi punti di vista perché è lo Stato che potrebbe fare qualche cosa, e che cosa si è inventato l'Europa a casa nostra. Noi dovevamo dire no, mi dispiace, sono le nostre spiagge. E' roba nostra. E allora, potevamo forse farlo, sarà demagogia, io dirò cose banali, ma abbiamo messo in moto quelli che se ne occupavano, i Chiappori della situazione: Costa, che conosco molto bene, è un amico, figlio del ministro e oggi ministro anche lui, che non deve far altro che quello che deve fare, come deve fare Scajola in Regione, perché ce lo abbiamo mandato per risolvere problemi, come a me richiameranno, forse, per risolvere i problemi di Diano Marina. Poi saremo più bravi, meno bravi, ma qui non è che ci troviamo, come sta succedendo, lo Stato contro lo Stato, le province contro i comuni, la Regione contro i comuni, lo Stato contro i comuni... 

Allora, io dico, meno male che sono Sindaco, perché, tra le vecchie proposte, c'era quella di dire che le spiagge non sono né demanio né niente. Sono nostre. Del Comune di Diano Marina, quelle che sono a Diano Marina. [...] Io ho fatto una guerra, perché a seconda della piega che prende questo discorso, la guerra la faccio perché io non metto più un funzionario dei miei a fare una pratica per le spiagge, perché io ho preso due avvisi di garanzia perché ho dato la proroga allo smontaggio delle cabine, e prendo gli avvisi di garanzia senza prendere una lira, perché la prende la Regione, la prende lo Stato. Quindi io cercherò di sottrarmi all'infinito, a meno che, gestisco io, i soldi li prendo io, l'economia rimane a Diano Marina, e allora ne possiamo parlare, perché saprò certamente che se nasce un Caino, ce l'avrete qui, lo potrete andare a vedere negli occhi, perché qui i 'Caini' non sapete dove stanno. Ce n'è uno, quello che si è inventato che le nostre spiagge sono di tutti, che bisogna metterle al bando".

L'Assessore Scajola ha ricordato l'incontro di questa mattina a Diano a cui ha presenziato Lara Comi. "Questa mattina - ha detto - siamo venuti, con l'amica Lara Comi, insieme a Gianluca Gramondo, che è il commissario cittadino Forza Italia a Diano Marina, e Antonello Ranise, nostro coordinatore cittadino imperiese, per far due passi con Lara Comi, la quale avrebbe dovuto fermarsi questo pomeriggio, ma purtroppo è dovuta andare a Varese per problemi legati a questioni di tipo politico, e quindi ha dovuto partecipare a una riunione che si svolgeva in concomitanza. Però è voluta venire lo stesso in provincia di Imperia, a Diano Marina, proprio per testimoniare la sua vicinanza, la sua amicizia. Lara Comi è una ragazza in gamba, che sta facendo molto bene l'Europarlamentare, e fa parte di quel gruppo di rinnovamento anche di giovani all'interno del centro destra, che credo debbano avere fiducia perché possono dare molto nel loro ruolo.


Oggi parliamo di Bolkestein, con i balneari della Sib-Confcommercio, che ringrazio per aver organizzato questo incontro, per fare il punto su quella che è una spada di Damocle che sta creando molti problemi al territorio, non solo a livello ligure, ma anche nazionale. Come Liguria siamo anche capofila del tavolo del demanio marittimo, e devo dire che da una iniziale posizione nostra, quella contro le gare e a favore di una proroga, quella del 'doppio binario', ovvero mandare a gara le spiagge non ancora assegnate, ma tutelare le spiagge esistenti perché sono imprenditori che hanno fatto dei mutui, ci sono delle famiglie che rischierebbero di perdere il posto di lavoro, e si rischierebbe in Italia di creare, non dico un milione, ma quasi, di persone che avrebbero un'incertezza lavorativa. Devo dire che questa posizione ribadita dalla Liguria, adesso comincia a essere un tema che anche le altre regioni, anche quelle di centro sinistra, cominciano a seguire.

Noi abbiamo creato un bellissimo rapporto di confronto con l'attuale Ministro agli Affari Regionali Enrico Costa, il quale ci sta dando molta udienza, sta comprendendo e direi anche condividendo le nostre posizioni. Nelle prossime settimane ci saranno ulteriori incontri con il Ministero. Noi chiediamo che il Governo italiano faccia subito una legge nazionale che chiarisca la questione della Bolkestein, che dia delle proroghe di trent'anni ai nostri stabilimenti, che dia delle certezze ai nostri lavoratori, e con questa legge, vada in Europa, come hanno fatto altri Paesi come la Spagna e il Portogallo, per ottenere non dei privilegi, ma dei diritti per le nostre imprese e per i tanti, tanti lavoratori. Questo è il nostro messaggio che stiamo dicendo in tutta la Liguria e in tutta Italia, forti del fatto che crediamo che sia la cosa migliore per tutelare un settore strategico come quello dei balneari che rappresenta un importante riferimento per il nostro pil, una situazione economica importante, in un momento in cui c'è crisi economica. Però questo settore, anche grazie ai numeri dell'aumento delle presenze turistiche, soprattutto in Liguria, può dare risultati importanti, quindi noi non vogliamo che venga colpito un settore che può reggere, che può dare posti di lavoro, economia, e che può dare anche un valore aggiunto a un importante prodotto del turismo in Liguria".

"In Liguria - ha detto infine Schiappapietra - ci sono 1200 imprese balneari, che sono imprese gestite da famiglie che da anni gestiscono le spiagge. Sono 650 nella provincia di Savona, e altri 200 per provincia, tra Imperia, Genova e La Spezia. Oggi siamo qua perché vogliamo difendere il nostro lavoro, gli investimenti che abbiamo fatto, su una promessa che ci ha fatto lo Stato, quello di gestire le spiagge e gestirle bene. Lo abbiamo fatto in questi anni, lo abbiamo fatto al nostro meglio delle nostre possibilità. Non abbiamo intenzione di smettere di fare questo mestiere, anche perché sinceramente, in un momento difficile come questo non sappiamo cos'altro fare. Non capiamo la scelta non condivisibile di non avere un traguardo. Si vuol togliere le spiagge ai balneari italiani, per darle alle grandi imprese? per fare delle spiagge libere? per fare delle scelte diverse? No. Si vogliono togliere le imprese e le spiagge alle famiglie italiane ma non si sa cosa si vuol fare e dove si vuole arrivare. Ci sembra un assurdo".  

Francesco Li Noce

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