Gae Capitano interviene sulla qualità musicale del Festival targato Carlo Conti:
“La roulette (russa?) delle eliminazioni a Sanremo è sempre antipatica. Ma quando il risultato si allinea alle vednite di mercato gestite dal pubblico di talent o al semplice spostamento di pedine dgli scacchi delle majors e penalizza artisti meritevoli – al di là dl brano presentato come Tatangelo, Fabian, Raf, ci viene ricordato che al Festival le belle voci, gli artisti veri e le belle canzoni sono semplici optional. L'edizione 2015 del Festival Di Sanremo ci ha regalato una conduzione elegante e garbata, alias Carlo Conti, una scenografia impeccabile a firma Riccardo Bocchini, una serie di cantanti di passaggio con brani standardizzati alla manifestazione: tra questi, Marco Masini, Irene Grandi, Raf, Anna Tatangelo. E ancora, , voci potenzialmente interessanti con brani discutibili Annalisa, Bianca Atzei per i giovani, Chiara e Nina Zilli per i Big. Aggiungo un paio di veri fuoriclasse – Nek e Malika Ayane - a cui devo aggiungere - in panchina- Lara Fabian, una delle più brave interpreti mondiali, in questa occasione fuori luogo] e pochi momenti autorali dove i testi delle canzoni hanno avuto qualcosa da dire - e non elencato iperinflazionate costruzioni su "amore vento e pioggia", prese a piene mani da diari adolescenziali - Grazia Di Michele e Mauro Coruzzi, Amara, Grignani, Kaligola. Ci sono voci e volti nuovi che hanno talento e mi auguro di riascoltare in progetti completi [come la già citata - Amara - e la sua antagonista - Rakele-che oltre a presentare un impeccabile brano di due maestri come Bungaro e Cesare Chiodo ha l'immagine solare di una nuova Nada. Senza farci mancare operazioni commerciali, quali Il Volo. Il resto del - Circo BarnumSanremese - artisti non citati compresi - fa inevitabilmente parte del pacchetto "Festival di Sanremo 2015".