Nuccio Longhitano ci ha scritto nuovamente per rispondere a Fabrizio Marani:
"Riporto parte di un articolo del vs. giornale del 3 giugno 2011 che cita testualmente: 'Con una rapida ricerca si scopre che una circolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 31 marzo 1993, relativa ai contributi per le piste ciclabili, fissava norme tecniche sui principali criteri e standard progettuali cui debbono uniformarsi i progetti per le ciclabili. Nel documento si legge: nel caso in cui la circolazione ciclistica sia consentita in promiscuo con i pedoni (su strade pedonali e su marciapiedi), i ciclisti debbono procedere ad una velocità tale da evitare situazioni di pericolo (velocità generalmente non superiore a 10 km/h)'. A completamento vorrei dire che esiste anche un cartello che indica i 10 km/h. Poi se vogliamo parlare di educazione, di cani, di anziani che parlano al telefono, di bambini che corrono o anche del sesso degli angeli, facciamolo. L'educazione civica è una cosa da cui non si deve prescindere mai, ma i ciclisti a 40 all'ora ci vanno e se fossero anche 30, vadano sull'aurelia. Anche a 30 km/h un bambino che scappa da un genitore non si evita".














