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Festival di Sanremo | 18 febbraio 2014, 15:09

Al Festival di Sanremo 2014, c'è anche la 'palestra' della voce con la Foniatria dell’Università di Genova

Presso il Teatro Ariston è a disposizione un ambulatorio attrezzato con strumentazione d’avanguardia che consente una valutazione foniatrica, ma anche terapie adeguate e un vero e proprio 'allenamento' della voce

Beatrice Travalca Cupillo

Beatrice Travalca Cupillo

Allenare la voce per il Festival e, se serve, curarla. A Sanremo si può fare anche questo. Da dieci anni, grazie all’Unità Operativa di Foniatria dell’Università di Genova, diretta dalla dottoressa Beatrice Travalca Cupillo. Una struttura che segue quanti fanno della voce il proprio strumento di lavoro, cantanti e non solo. Per tutti costoro – presso il Teatro Ariston – è a disposizione un ambulatorio attrezzato con strumentazione d’avanguardia che consente una valutazione foniatrica, ma anche terapie adeguate e un vero e proprio “allenamento” della voce, in vista del Festival. “Un lavoro – spiega la dottoressa C – rivolto sia ai giovani artisti che necessitano di sostegno in ambito foniatrico sia agli artisti in piena carriera, nei confronti dei quali occorrono molte attenzioni per favorire la performance vocale con il massimo della resa”.

“La collaborazione – prosegue la dottoressa – era nata dall’opportunità di avere un luogo dove poter rilevare, osservando le prove, una serie di elementi utili nel campo della prevenzione della salute vocale degli artisti. Ciò ha permesso, nel settore scientifico della medicina foniatrica artistica, di aumentare e raffinare la conoscenza di varie problematiche. Ricordo, ad esempio, il notevole lavoro che è stato effettuato per migliorare l’utilizzo degli “in ear monitor” consentendo un servizio migliore agli artisti ed evitando, fra l’altro, ripercussioni sul loro stato di salute vocale ed uditivo. La preziosa disponibilità offerta dalla Rai, inoltre, ha permesso di contribuire alla realizzazione di lavori scientifici e relative pubblicazioni uniche in campo italiano ed europeo. La collaborazione scientifica si è poi ampliata sul piano assistenziale”.

A. Gu.

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