L’idea alla base dell’iniziativa del Liceo G.D.Cassini di Sanremo per celebrare il 27 gennaio è che esercitare e custodire la memoria è essenzialmente costruzione ed elaborazione di conoscenza. Conoscenza, in questo caso, della storia: di fatti e situazioni accaduti a individui e collettività ad opera di altri uomini. Bisogna ricostruire circostanze di tempo e di luogo di eventi e processi, individuarne e comprenderne premesse e conseguenze, rivivere atmosfere e condizioni di vita. Diversamente le ricorrenze come questa rischiano di far atrofizzare la memoria con l’alibi di esercitarla, con la falsa coscienza di tutelarla o addirittura di onorarla.
L’attività è il frutto del lavoro che ha coinvolto le classi 5D, 5E, 5G e 5T con i rispettivi docenti, i professori: Bonanni e Mellano, Cima e Marino, Motta e DiBenedetto, Garibaldi, Marchiani e Massias. "Il compito che ci siamo dati - dicono i promotori - è stato quello di occuparci, leggendo libri e documenti, della Shoah in Italia. 'Shoah in Italia' è però un’espressione che bisogna brevemente spiegare: la parola Shoah per designare lo sterminio degli ebrei ad opera del nazifascismo è una parola che ha un compito difficile, se non impossibile. La natura di quanto accaduto durante la Seconda Guerra Mondiale, in primo luogo agli ebrei ma, come sappiamo, anche ad altre etnie e gruppi umani, sfida la ragione e il linguaggio: incomprensibile e indicibile in un certo senso. E tuttavia, proprio per questo, più d’ogni altro accadimento storico, richiede di essere compreso e raccontato. In Italia, più che una limitazione l’espressione implica una più rigorosa volontà di responsabilizzazione verso il passato. Lo sterminio non è una catastrofe lontana e nebulosa, ma riguarda il nostro paese e, anzi, il nostro territorio. Sia perché molti ebrei italiani furono deportati e assassinati, sia perché italiani erano molte persone e istituzioni anno reso possibile e attuato questa persecuzione".
Nel corso della mattinata si sono lette pagine della razzia del ghetto di Roma, si è raccontato del destino della comunità ebraica di Sanremo, si è parlato delle leggi razziste del 1938 e delle modalità con le quali fu attuata in Italia la deportazione degli ebrei.
Gli studenti si sono assunti il compito di studiare libri e di progettare, insieme agli insegnanti, il modo di comunicare agli altri quanto hanno appreso. Hanno dato prova di impegno e di creatività e si sono resi conto, familiarizzando con nomi, luoghi, fatti, di come esista un passato innegabile che chiede di non essere rimosso.























