ELEZIONI COMUNE DI SANREMO
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Politica | 28 maggio 2013, 23:37

Sanremo: Moroni (Pdl) sul casinò "Ci sono stati incapaci che non hanno prodotto nulla, e ai lavoratori palate di sterco".

"Si parla di riduzioni a fronte di esternalizzazioni, noi non siamo d'accordo" ha detto Andrea Gorlero (Pd). "Per i costi ci sono stati tagli sostanziali" è intervenuto Giuseppe Sbezzo Malfei (Pdl).

Massimiliano Moroni

Massimiliano Moroni

Dopo la relazione del presidente della casino spa Giancarlo Ghinamo, è iniziato l'atteso dibattito in consiglio comunale dedicato alla casa da gioco. Numerosi gli interventi dei consiglieri comunali, che hanno accentrato l'attenzione sulle strategie aziendali e sul delicato tema degli esuberi.

"Il fatto che il casinò sia in crisi è frutto anche di scelte sbagliate fatte in passato dal management - ha detto il capogruppo del Pd Andrea Gorlero - La legge sui licenziamenti collettivi non giustifica il dirigente che sbaglia, questi errori non devono essere riversati sui lavoratori. Il Comune forse ha anche prelevato in questi anni una somma eccessiva dal casinò. Vedere articolata l'ipotesi di esubero in questi termini e in queste prospettive mi lascia perplesso - ha aggiunto - Altri casinò stanno rilanciando l'attività, cercando addirittura di incrementarla invece che ridurla. I dati prospettati sono preoccupanti e ci aspettiamo un approfondimento ulteriore. Si parla di riduzioni a fronte di esternalizzazioni, su servizi ausiliari e cassa generale, e noi su questo non siamo d'accordo. La riduzione dello stipendio potrebbe arrivare solo con la revisione del contratto aziendale, con un principio di proporzionalità che non può essere abbandonato".

Come era prevedibile è stato poi particolarmente appassionato l'intervento di Massimiliano Moroni, consigliere del Pdl e dipendente della casa da gioco. "La relazione presentata mezz'ora prima del consiglio non permette un'adeguata analisi ai consiglieri - ha esordito - Si è preferito ancora una volta mettere in difficoltà l'assise. E' una questione di stile e di rispetto. La relazione parte già in maniera sbagliata. Questa spa non ha un mandato per parlare di esuberi".

"Al casino si da da mangiare a tutti, anche a chi non è capace - ha incalzato Moroni - è una cosa incredibile, ma in fondo la casa da gioco è nata per dare occupazione. C'è stato un covo di incapaci che in questi anni non hanno prodotto nulla e hanno solo impoverito la città. In compenso ai dipendenti sono arrivate palate di sterco. Chi sbaglia è giusto che paghi e vada in galera, ma non bisogna generalizzare dicendo che i dipendenti del casinò sono tutti ladri. Perchè non si è fatto nulla sul gioco lavorato ? Come apriamo i tavoli se dimezziamo i croupier ? Si ipotizzano licenziamenti, ma se poi si parla ancora una volta di assunzioni, mascherate o non, sarò io ad andare in Procura. Io non voglio avere mani sporche di sangue. Il poker non è il futuro, andiamo a vedere quanto costa e quanto frutta. Non si è neanche capaci di far lavorare ragazzi di qui, sia interni sia esterni, e si fanno lavorare persone che vengono da fuori".

"L'accordo è arrivato a tempo scaduto - ha detto Daniela Cassini - C'è stato un errore di valutazione circa le conseguenze. Il rischio è che dentro il clima sia diventato pesante e teso. Negli ultimi anni il bilancio comunale di Sanremo ha coperto le perdite per circa 8 milioni di euro, sottratti alle funzioni del Comune, spogliandosi anche di alcuni propri beni. Il cda deve agire con correttezza ed equità, raggiungendo risultati, evitando situazioni di disagio sociale e garantendo la continuità aziendale".

"I lavoratori sono una parte fondamentale - ha precisato - ma devono fare sacrifici per la propria tutela senza arroccarsi su posizioni di vecchio sistema che hanno fatto il male del casinò di Sanremo. Al casinò ci sono 40 capi ogni 80 dipendenti, cioè c'è un capo ogni due lavoratori, serve quindi davvero un lavoro serio da chirurgo".

"Qualcosa nella casa da gioco sta cambiando - ha detto il capogruppo del Pdl Giuseppe Sbezzo Malfei - che si sta aprendo rendendosi pubblica davanti a tutti. Guardando il conto economico nella sezione costi, ci sono stati tagli sostanziali".

"Sette milioni di euro sono qualcosa di solo simbolico per rilanciare la casa da gioco - è intervenuto il consigliere d'opposizione Massimo Donzella - In altri casinò sono stati effettuati investimenti di decine e decine di milioni di euro che permettono, attraverso aumenti di introiti, misure meno drastiche rispetto a riduzioni di personale. Il consiglio ha un ruolo di indirizzo e non può entrare nel dettaglio delle scelte che toccano al cda, che ne ha le responsabilità conseguenti. Il gioco a Sanremo doveva essere gestito, sia all'interno sia all'esterno, dal casinò. In quella maniera si potevano anche delocalizzare i dipendenti".

"I piani di impresa se ci sono stati sono rimasti lettera morta - ha aggiunto Donzella - Oggi quindi ci troviamo di fronte a scelte difficili. Non posso accettare che ci siano consiglieri che dichiarino che il Prefetto si è schierato contro i lavoratori. Il Prefetto rappresenta lo Stato e gli interessi di tutti i cittadini. Quindi, specialmente in questo momento storico, chiedo che chi si rende responsabile di dichiarazioni contro le Istituzioni sia censurato".

Federico Marchi

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