Un pomeriggio di Carnevale alla casa di Riposo'B. Franchiolo, Residenza Anni Azzurri' di Sanremo. Gli operatori, direttore compreso, hanno voluto allietare gli ospiti, vestendosi e travestendosi nei modi più simpatici e particolari, creando una vera atmosfera di festa in maschera, il tutto arricchito da ottime bugie preparate per l’occasione. Tutti gli ospiti indossavano una mascherina, creata da loro nei giorni precedenti ed alcuni hanno voluto indossare vestiti modellati e preparati per l’occasione.
Alcuni bambini hanno riempito il salone di stelle filanti e di coriandoli e gli ospiti rispondevano con le trombette e con le lingue menelik. “Viva il Carnevale” si sentiva dire da chi, con gli occhi nostalgici, stava rivivendo un sogno di bambina. La musica, il karaoke e i balli con gli anziani hanno reso l’atmosfera festosa. Molto acclamata l’esibizione canora di uno degli ospiti che ha ricordato la sua Napoli intonando “O sole mio”. Tutti insieme gli ospiti hanno cantato “Nel blu dipinto di blu” di Domenico Modugno, un omaggio al Festival di Sanremo.
“La festa ha avuto il principale obiettivo di regalare un sorriso agli ospiti e ai parenti e si dimostrata un ottimo antidoto contro gli acciacchi e le difficoltà dell’età – dice il direttore amministrativo della struttura sanitaria Giorgio Defonchio - Come era già successo in altre occasioni, è stato l'entusiasmo e la voglia di partecipare ad un sano divertimento che ha permesso una salda unione tra gli operatori e che ha creato nuovamente nell’ospite quella voglia di mettersi in gioco per sentirsi ancora parte attiva del sistema chiamato vita”. L’ottima riuscita della festa è merito della grande fantasia della coordinatrice, Michela Chessa, ma soprattutto del grande spirito di corpo che ha saputo infondere il direttore Giorgio Defonchio. “La nostra struttura Anni Azzurri a Sanremo offre all’ospite un taglio su misura per ogni percorso riabilitativo – aggiunge – dove poniamo molta attenzione sulla sicurezza sia degli ospiti che dei lavoratori. La collaborazione con i familiari dei nostri ospiti fa parte della terapia, per questo gli ospiti sperimentano un tipo di vita molto simile a quella condotta fino all’ingresso in residenza dove la famiglia continua a svolgere il ruolo affettivo e trova la giusta accoglienza. Da noi il sorriso è di casa”.














