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Eventi | 28 ottobre 2009, 10:34

Sanremo: domani sera in Consiglio ricordo di Carlo Dapporto

Sanremo: domani sera in Consiglio ricordo di Carlo Dapporto

Domani sera alle 20.30, prima dell’inizio della seduta consiliare, nella stessa sala delle riunioni, avrà luogo una breve commemorazione del concittadino Carlo Dapporto in occasione del ventennale della scomparsa, a cui Sanremo anni fa intitolò il Piazzale dove confluisce il Lungomare Italo Calvino.

 

Alla cerimonia sarà presente il figlio Massimo, anch’egli attore, che sarà ricevuto a Palazzo Bellevue dal Sindaco Maurizio Zoccarato e dal Presidente del Consiglio Comunale Marco Lupi. Nella sala consiliare, in cui sarà presente per l’occasione anche una delegazione della Famija Sanremasca e della Compagnia Stabile Città di Sanremo, verrà proiettato un filmato dal titolo 'Carlo Dapporto racconta la sua Sanremo', con protagonista lo stesso attore. Al termine, Gio Batta 'Ninetto' Silvano, noto attore della Compagnia Stabile Città di Sanremo, a nome del Consiglio Comunale, leggerà una poesia, in dialetto sanremasco, scritta dallo stesso Dapporto. La targa commemorativa in argento, incisa rigorosamente in dialetto sanremasco, verrà consegnata al figlio Massimo dal Presidente Lupi.

 

Il testo, firmato dal Sindaco e dal Presidente del Consiglio Comunale, ideato da Franco D’Imporzano, scrittore e attore dialettale di Sanremo, su una frase dell’attore stesso, è il seguente: 'Il Consiglio Comunale di Sanremo – nel mese di ottobre dell’anno 2009 – ricorda con immutato affetto il suo illustre concittadino Carlo Dapporto'.

 

"Pe’ mi u réstu du mundu nu l’è rèn. Te voju, méa Sanremo, tantu bén”. Carletu Nostru, a Toa Sanremo a nu Te scorda! (C.Dapporto) (“Per me il resto del mondo non conta niente. Ti voglio, mia Sanremo, tanto bene”. Carletto nostro, la Tua Sanremo non Ti dimentica!).

 

Al termine della commemorazione, Massimo Dapporto si recherà al Casinò Municipale, dove sarà ricevuto dal Presidente Donato Di Ponziano. "Questa commemorazione – spiega il Sindaco - è un tributo doveroso ad un concittadino illustre non solo per la fama raggiunta, ma per il fatto che, nonostante la notorietà, non si è mai dimenticato della sua città. Il filmato da lui stesso realizzato è la testimonianza concreta di un affetto sincero ed immenso per Sanremo".

 

"Un atto doveroso – aggiunge il Presidente del Consiglio e ideatore dell’iniziativa - da parte del Consiglio Comunale, nei confronti di una figura importante per la nostra città, un cittadino illustre che merita di essere celebrato".

 

 

Carlo Dapporto nacque a Sanremo il 26 giugno del 1911 e morì a Roma il 1° ottobre del 1989. Dopo aver fatto diversi mestieri ed essersi esibito come cantante e ballerino, debuttò nel teatro di rivista nei primi anni Trenta. Si affermò definitivamente a fianco della soubrette Wanda Osiris, stella del varietà negli anni del dopoguerra. Negli sfavillanti spettacoli della rivista, grazie alla sua versatilità in cui canta e racconta barzellette, diventa uno degli elementi di punta dello spettacolo. Nel 1947 come capo-comico allestisce una propria compagnia mettendo in scena numerose riviste e commedie musicali (da Chicchirichì a Giove in doppiopetto, di Garinei & Giovannini). I personaggi più famosi da lui portati alla ribalta sono stati essenzialmente due: quello del "Maliardo", raffigurazione grottesca del viveur dannunziano impomatato e in frac con l'occhio sempre rivolto a Montecarlo, e quello della macchietta regional-popolare: l'ingenuo "Agostino", che parla e storpia in piemontese, personaggio che oltre ad aver portato con successo in teatro rese protagonista di alcuni spot televisivi per Carosello.

Nella sua lunga carriera ha lavorato con i più importanti partner dell'epoca tra cui Isa Barzizza, figlia di un altro nostro concittadino, il m° Pippo, Carlo Campanini, Walter Chiari, Dario Fo, Cosetta Greco, Sophia Loren, Lauretta Masiero, Piero Mazzarella, Sandra Mondaini, Amedeo Nazzari, Ave Ninchi, Silvana Pampanini, Nilla Pizzi, Franca Rame, Renato Rascel, Mario Riva, Delia Scala, Tino Scotti, Nino Taranto, Ugo Tognazzi, Totò, Bice Valori, Raimondo Vianello. Dagli anni Sessanta alternò il teatro di rivista a quello di prosa, con qualche incursione nel teatro dialettale genovese (fu l'ottimo interprete di alcuni dei più grandi successi di Gilberto Govi, come Pignasecca e Pignaverde). A parte Fortunella (1958) di Eduardo De Filippo, il cinema ne sfruttò pochissimo il brillante talento, relegandolo a ruoli di mero supporto in una trentina di film d'evasione, come Il vedovo allegro (1947) e Accadde al commissariato (1954). Nel 1987 venne premiato con il Nastro d'argento come migliore attore non protagonista per il ruolo del frustrato zio Giulio da anziano (lo stesso personaggio da giovane era interpretato dal figlio Massimo) ne La famiglia (1987) di Ettore Scola.

Carlo Alessi

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