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Politica | 20 marzo 2017, 12:18

Diano Marina: mercoledì il Consiglio Comunale sulla questione migranti. Ecco la mozione di Chiappori e quanto non torna nelle dichiarazioni del primo cittadino

Dal "non so" che avrebbero pronunciato i quattordici richiedenti asilo alla richiesta di provenienza, al mancato preavviso, passando per le presunte mancate procedure sanitarie. Chiappori va avanti per la sua strada e presenterà comunque la mozione

Diano Marina: mercoledì il Consiglio Comunale sulla questione migranti. Ecco la mozione di Chiappori e quanto non torna nelle dichiarazioni del primo cittadino

Class action nei confronti di coloro che ospiteranno i migranti, con azioni legali “senza esborso per le casse comunali”, richiesta di politiche di aiuti nei paesi di provenienza al fine di “evitare invasioni incontrollate che impediscono la convivenza, l'integrazione e il rispetto della vita e della dignità”, la creazione di “campi gestiti insieme alle maggiori organizzazioni internazionali competenti, in cui convogliare i migranti che aspirano al riconoscimento dello status di rifugiato”.

Questi sono alcuni dei punti della mozione che presenterà il Sindaco di Diano Marina Giacomo Chiappori mercoledì in Consiglio Comunale dedicato al tema dei migranti. Di recente infatti la Prefettura ha predisposto l’invio di quattordici richiedenti asilo collocati nel Comune di San Bartolomeo al Mare, e altri venticinque arriveranno a Diano Marina.

Questo ha provocato una dura reazione di quasi tutti i sindaci del Golfo, contrari alla decisione della Prefettura. In particolare il più agguerrito sembra essere Chiappori, che, insieme agli altri primi cittadini – a eccezione di Gian Paolo Giordano, Sindaco di Cervo – ha organizzato un incontro pubblico con la cittadinanza nella piazza del Comune”.

Chiappori dalle parole vuole passare ai fatti proponendo al Consiglio l’approvazione della mozione che oltre ai punti già citati, ne propone altri come il rimpatrio immediato del migrante che non ottiene lo status di rifugiato, l’operatività dei mezzi di soccorso italiani entro le acque territoriali, la conferma della non adesione allo S.P.R.A.R., l’impegno di fronte al Consiglio Comunale ad “assumere iniziative perché non si ricorra per alcun motivo alla requisizione degli immobili privati sfitti o non abitati”, e l’ottenimento del “consenso preventivo da parte dei sindaci nel caso di invio di immigrati in strutture site nel comune relativo”.

Chiappori nelle quattro pagine della mozione che pubblichiamo integralmente in allegato, mette in guardia il Consiglio Comunale e la cittadinanza sui rischi dovuti all’accoglienza “indiscriminata” del Governo italiano. In primis i rischi legati al fatto che sarebbe, secondo quanto ha più volte detto il primo cittadino difficile ottenere l’identificazione dei migranti che vengono ospitati dalle cooperative. Nel corso dell’incontro pubblico, Chiappori ha dichiarato di essersi recato a parlare con le quattordici persone ospiti della cooperativa Jobel e di non essere riuscito a scoprire la loro provenienza. “Si trinceravano dietro un ‘non so’”, ha raccontato alla piazza.

A dire il vero a Sanremo News è bastato poco per ottenere lo screening dei quattordici ragazzi. Si tratta di giovani tra i diciotto e i 31 anni, provenienti da vari Paesi dell'Africa.

Sia Chiappori che il Sindaco di San Bartolomeo al Mare Valerio Urso hanno dichiarato pubblicamente di aver saputo della presenza dei quattordici migranti solamente la mattina del loro arrivo, ovvero all’alba del 7 marzo. Una comunicazione, inviata a vari enti, tra cui Prefettura, Comune di San Bartolomeo al Mare, l’Asl e le forze dell’ordine, rivela però che già il pomeriggio precedente Urso era stato informato di quanto sarebbe accaduto. Inoltre, della possibilità di ospitare i migranti sul territorio si è ampiamente dibattuto. La Prefettura aveva più volte incontrato i sindaci chiedendo loro di reperire strutture in grado di ospitarli. L’Anci, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, ha incontrato tre volte i sindaci di tutta la Regione chiedendo l’adesione allo S.P.R.A.R., ovvero il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati, gestito direttamente dai comuni interessati. Il golfo dianese, insieme a Bordighera, ha deciso di non aderirvi. A quel punto è scattata la procedura C.A.S. Centri di Accoglienza Straordinaria, gestita direttamente dalla Prefettura. Non si può dunque dire che Chiappori, Urso e gli altri sindaci siano stati all’oscuro di tutto fino a cose fatte.

Inoltre, sempre secondo quanto  i sindaci hanno dichiarato e quanto verrà esposto nella mozione in Consiglio mercoledì, è paventata l’ipotesi che i migranti arrivino sul territorio “senza verifiche sanitarie”.

La realtà è diversa. Esiste infatti un protocollo sanitario che prevede passaggi ben precisi da seguire dall’arrivo dei migranti nelle strutture.

Alla luce di quanto proposto da Chiappori l’opposizione ha promesso battaglia in Consiglio Comunale preparando un documento che cercherà di sconfessare la linea della maggioranza, mentre si fanno le prime ipotesi di dove poter accogliere i venticinque richiedenti asilo che arriveranno a Diano Marina. Il presidente di Federalberghi Americo Pilati ha più volte dichiarato che non è possibile, a suo modo di vedere, ospitarli nelle strutture ricettive, né in quelle in attività, né in quelle chiuse da anni in quanto prive degli arredi, compresi i sanitari.

L’amministrazione propone class action nei confronti di chi deciderà di ospitarli, ma ci sarà davvero chi si farà intimorire da questo? 

Files:
 Proposta CC - Migranti MOZIONE (57 kB)

Francesco Li Noce

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