/ Festival di Sanremo

Festival di Sanremo | 09 febbraio 2017, 10:33

#Sanremo2017: "pochi gli artisti in gara che hanno saputo trasmettere emozioni" secondo il nostro opinionista Gae Capitano

"Tra gli artisti in gara pochi sono riusciti a trasmettermi qualche emozione: Fiorella Mannoia, Fabrizio Moro, Sergio Sylvestre, Paola Turci, Michele Bravi".

#Sanremo2017: "pochi gli artisti in gara che hanno saputo trasmettere emozioni" secondo il nostro opinionista Gae Capitano

Il commento del nostro opinionista Gae Capitano, che in questi giorni sta analizzando i brani sanremesi nella loro completezza di musica e parole.

“L’Astronave Sanremese, con la sua magnifica orchestra e le sue splendide scenografie, per qualche minuto riesce finalmente a decollare e ci regala un vero spettacolo di musica, guidata da una delle piu’belle voci italiane di sempre: Giorgia. Una lezione di stile, semplicità e bravura”

Lo ammetto: tra le performance vocali di questa edizione di Sanremo l’unica voce che mi aveva fatto veramente emozionare era stata quella di Mina, che interpreta i pochi secondi dello spot della Tim, seguita da Tiziano Ferro e Carmen Consoli nella loro bella performance di ieri sera.

Tra gli artisti in gara pochi sono riusciti a trasmettermi qualche emozione: Fiorella Mannoia, Fabrizio Moro, Sergio Sylvestre, Paola Turci, Michele Bravi.

Ma questa sera Giorgia mi ha riportato indietro nel tempo. A quando il Festival di Sanremo era un appuntamento importante e lo seguivo per emozionarmi con le canzoni. Con una semplicità disarmante e la sua voce straordinaria ha mostrato a tutti cosa vuol dire saper cantare veramente, sottolineato come potremmo e dovremmo essere fieri di uno spettacolo rodato come il Festival che vanta un’ orchestra d’elite e una scenografia sempre d’eccellenza che ha solo bisogno di essere valorizzata da brani e interpreti adeguati e - con tre piccoli capolavori autorali - ricordato la differenza tra canzoni che lasciano il segno e quelle che vengono dimenticate in un soffio di tempo.

Grazie Giorgia.

La seconda serata del Festival ci regala due performance meritevoli: l’interpretazione corretta e intensa di Sergio Sylvestre ( su un brano dal testo inesistente e dalla melodia usa e getta, ma estremamente efficace) e la ballata di buona fattura autorale -a metà strada tra gli stili di Giusy Ferreri e Marco Mengoni -eseguita con bravura da Michele Bravi, con la sua voce curata, androgina e originale, supportata da un bel disegno di archi nella seconda parte del refrein centrale.

Chiara, scimmiotta se stessa e non emerge, Nesli e Alice Papa sono gradevoli ma non lasciano il segno, Michele Zarrillo ci riporta senza stupirci agli anni 80 con un brano nobilitato solo da una orchestrazione di grandissimo livello (il maestro Fabio Gurian). Molto meglio Francesco Gabbani, che – con tanto di scimmione , maglione giallo e balletto demenziale– se ne frega dei canoni dei festival e va controcorrente, presentando un brano simpatico e fuori dalle righe.

Per concludere una considerazione tecnica: qualcuno tra voi ha amato brani dei Pooh?, di Renato Zero, di Claudio Baglioni o Marco Masini? ebbene la canzone “La prima stella” di Gigi D’Alessio e’ stata scritto utilizzando molte delle tecniche che hanno caratterizzato i repertori di questi artisti ed ha infatti una sua complessità e ricercatezza e anche se in qualche modo attinge le sue radici nella scritura della musica partenopea una sua innegabile, onesta bellezza".


Stefania Orengo

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A SETTEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium