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Attualità | 27 aprile 2016, 07:11

Il Comune di Pigna in debito con la Regione di oltre 400 mila euro per lavori del 1995, avviate le trattative

La somma venne impiegata per lavori di forestazione che si conclusero nel gennaio del 1995 con relativo certificato di regolare esecuzione emesso dal direttore dei lavori.

Il Comune di Pigna in debito con la Regione di oltre 400 mila euro per lavori del 1995, avviate le trattative

Il Comune di Pigna ottenne nel 1993 un contributo da parte della Regione Liguria nell’ambito del progetto volto al finanziamento dei Programmi Integrati Mediterranei approvati dall’allora C.E.E. La somma venne impiegata per lavori di forestazione, affidati alla ditta Masala, che si conclusero nel gennaio del 1995 con relativo certificato di regolare esecuzione emesso dal direttore dei lavori Francesco Tagliaferro.

Già nell’ottobre di quell’anno il Comune ricevette una delibera regionale che revocava il contributo per “difformità dei lavori realizzati rispetto alla progettazione ed alla normativa”. La delibera inizialmente venne presa in esame dal TAR che dichiarando il difetto di giurisdizione demandò la questione innanzi il Giudice Ordinario che si è espresso con sentenza nel 2014 condannando il Comune di Pigna.

Nel corso del giudizio l’Amministrazione locale ha contestato il credito vantato dalla Regione in primo luogo essendo passati i termini di prescrizione di 10 anni e in secondo luogo in quanto il provvedimento di revoca sarebbe stato emesso in violazione dei principi che regolano la concessione dei contributi regionali. La Regione dal canto suo ha rilevato ancora una volta la difformità dei lavori svolti dal Comune rispetto al progetto approvato e che tale inadempimento ha costretto la Regione a revocare il contributo in base all’art.18 del bando.

Il perito della consulenza tecnica aveva ravvisato la presenza delle difformità elencate dalla Commissione di Controllo, in particolare era stato accertato che la superficie interessata dall’opera di forestazione è risultata inferiore, che il rimboschimento era da considerarsi non riuscito (difformità dovuta alla stagione ostile e alla siccità), una densità inferiore rispetto alla previsione contrattuale e una profondità delle buche molto più ridotta (difformità dovuta alle condizioni ambientali).

Da questo ne era derivato per il giudice che “l’esecuzione dei lavori con modalità non corrispondenti a quelle previste altro non può comportare che la revoca del contributo concesso al Comune di Pigna. […] La Regione inoltre ha tempestivamente e ripetutamente nel corso di questi anni contestato al Comune i vari inadempimenti”.

Una situazione che ha lasciato la responsabilità per intero in capo al Comune perché l’impresa appaltatrice ha potuto beneficiare della prescrizione biennale non avendo l’Amministrazione agito nei suoi confronti nei due anni decorrenti dalla data di consegna dell’opera. Il Comune di Pigna è stato così condannato alla restituzione della somma.

La Regione, in forza della sentenza passata in giudicato, ha così inviato al Comune di Pigna alla fine dell’anno scorso la richiesta di ottemperare all’estinzione del debito invitando a pagare entro 90 giorni la somma totale di circa 420 mila euro. Scaduti i termini il Sindaco non ha voluto rilasciare dichiarazioni ma ha confermato che sono in corso trattative in cui presumibilmente saranno messe al vaglio soluzioni alternative per arrivare alla liquidazione del consistente credito.

Lorenzo Ballestra

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