Ballottaggio a Ventimiglia: segretario Traina sul vincitore “Ultima parola alla Commissione centrale elettorale”. Ma ecco cosa dice la legge

“L’ultima parola sulla composizione del Consiglio comunale di Ventimiglia spetterà alla Commissione centrale elettorale, che si riunirà dopo il ballottaggio dell’8 giugno”. Lo rimarca, a scanso di equivoci, il segretario generale del Comune di Ventimiglia, Franco Traina, interpellato da sanremonews per avere un quadro ufficiale sulla futura composizione dell’Assise al termine del ballottaggio. La partita si gioca su percentuali di voto risicate, anzi sui decimali, ma alla fine chi uscirà vincitore dal ballottaggio dovrebbe avere la maggioranza del Consiglio con 10 consiglieri. 6 gli esponenti in opposizione.  

Molte le ipotesi circolate in questi giorni, dopo le elezioni del 25 maggio, che hanno sancito il duello al secondo turno tra i candidati di Forza Italia, Giovanni Ballestra, e del Partito Democratico, Enrico Ioculano. Potrebbe essere tramontata, ma non definitivamente, la pista dell’anatra zoppa (quando il sindaco pur eletto a maggioranza, si trova a "convivere" con un consiglio comunale la cui maggioranza è rappresentata da liste che avevano sostenuto un diverso candidato a sindaco).

Ballestra, che ha sfiorato l’elezione diretta, ha ottenuto il 49,67% sui voti validi ai candidati a Sindaco, mentre come colazione totale sulle liste il 50,59%. La partita si gioca, infatti, sui decimali. Ecco cosa viene riportato, in materia, nel testo unico sugli enti locali: “Qualora un candidato alla carica di sindaco sia proclamato eletto al primo turno, alla lista o al gruppo di liste a lui collegate che non abbia gia' conseguito, […], almeno il 60 per cento dei seggi del consiglio, ma abbia ottenuto almeno il 40 per cento dei voti validi, viene assegnato il 60 per cento dei seggi, sempreche' nessuna altra lista o altra gruppo di liste collegate abbia superato il 50 per cento dei voti validi”.

E ancora si sottolinea all’articolo 73 del TUEL, sul secondo turno, ossia il ballottaggio come è il caso di Ventimiglia: “Qualora un candidato alla carica di sindaco sia proclamato eletto al secondo turno, alla lista o al gruppo di liste ad esso collegate che non abbia gia' conseguito, ai sensi del comma 8, almeno il 60 per cento dei seggi del consiglio, viene assegnato il 60 per cento dei seggi, sempreche' nessuna altra lista o altro gruppo di liste collegate al primo turno abbia gia' superato nel turno medesimo il 50 per cento dei voti validi (ottenuti dal Candidato Sindaco ndr). I restanti seggi vengono assegnati alle altre liste o gruppi di liste collegate [..]”.Tradotto sul caso di Ventimiglia chi vince tra i due candidati dovrebbe ottenere la maggioranza con dieci consiglieri (il 60% su 16 seggi, anche se sarebbe 9,6).  

A suffragare questa tesi anche una circolare del Ministero dell’Interno, che, facendo riferimento ad una sentenza del Consiglio di Stato del 2010, mira a fugare i dubbi sull’interpretazione dell’articolo 73 del TUEL, cui si è accentato in precedenza. In estrema sintesi: “la percentuale per l’attribuzione del premio di maggioranza, in favore della lista o del gruppo di liste collegate al indaco eletto al secondo turno, quindi al ballottaggio, (mancato superamento del 50% dei voti validi da parte della lista o gruppo di liste collegate ad altri candidati sindaci), deve essere riferita a tutti i voti validi espressi nel primo turno in favore dei candidati sindaci e non già ai soli voti di lista”.