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Al Direttore | 22 novembre 2012, 07:21

Sanremo: due aggressioni in poco tempo da parte di 2 Dogo Argentini, la mail di un lettore

L'Avv. Edilio Grappiolo chiede aiuto anche al Sindaco.

I due 'Dogo'

I due 'Dogo'

Un nostro lettore, l'Avv. Edilio Grappiolo, ha inviato una 'lettera aperta' al Sindaco, al servizio veterinario dell'Asl 1 per le due aggressioni ravvicinate da parte di una coppia di cani di razza Dogo Argentino, appartenenti ad un residente in via Marinella a Sanremo:

"Abito anche io nella zona della Foce di Sanremo, sono padre di due bambine di sei e quattro anni, e la ribalta mediatica di quelle aggressioni, a breve distanza temporale l'una dall'altra, mi ha angosciato molto, anche per la leggerezza con cui le si sono trattate. E se quelle belve avessero aggredito un bambino, magari alla gola, dove attingono per istinto? E se quel bambino fosse stata una delle mie figlie? O la figlia, o il figlio, di uno qualunque di voi? Le conseguenza sarebbero state peggiori, forse anche mortali. Quando finirà la moda pseudo-machista di detenere cani aggressivi e possenti, potenziali assassini? Ci deve scappare il morto, o il ferito grave? Mi pare che qui si vada davvero verso la tragedia annunciata, con intollerabile esitazione delle istituzioni preposte a far sì che animali, rivelatisi pericolosi, non possano più nuocere. Non si tratta di essere animalisti od anti-animalisti: le ragioni di tutela della vita umana, se confliggenti con quelle di tutela della vita animale, devono prevalere, senza se e senza ma. Quand'è che chi di dovere si prenderà la briga di ordinare la soppressione di quei mostri?!? Quand'è che chi di dovere chiamerà le cose col loro nome, e farà le cose che bisogna fare, che ordina il più elementare buon senso? Chi conosce la via dove quegli animali sono detenuti, frequentandola proprio in occasione di passeggiate in compagnia del suo cane, mi riferisce di una recinzione non in perfette condizioni, e di chiusure facilmente superabili, quindi di incuria e negligenza nella custodia di quegli animali: vista la facilità di fuga, anche subito dopo la grave aggressione di alcuni cittadini, compreso il fotoreporter Manrico Gatti, deve essere così. Concludo questa mia missiva con un accorato appello, sperando di sferzare le coscienze di quanti dovranno prendere delle decisioni, anche impopolari, sul destino di quelle belve: di fronte all'ormai evidente pericolo per la pubblica incolumità costituito dalla presenza di quei cani, non correte il rischio di avere il figlio di chiunque di noi sulla coscienza; togliete quei mostri dal mondo, senza esitazione alcuna".

Carlo Alessi

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