“Lo trovo un accordo fatto con minoranze, e come tale vale quel che vale. Perché sono stati esclusi Confsal (la confederazione sindacale autonoma più rappresentativa in Italia, sia nel settore pubblico che privato) ed i sindacati di Polizia, tra cui i quali il Sappe?”.
Interviene in questo modo Donato Capece, segretario generale del Sappe, che prosegue: “Sui temi della sicurezza sociale e delle carceri non abbiamo bisogno di delegare ad altri la tutela e la rivendicazione delle nostre priorità, per cui credo che il presidente della regione Marco Bucci e Paolo Ripamonti, assessore regionale ai rapporti con le organizzazioni sindacali, debbano rivedere i termini dei confronti con le Rappresentanze sindacali senza escludere nessuno”.
Capece ha commentato il protocollo, firmato il 22 luglio scorso nella Sala della Trasparenza della Regione, sulle relazioni sindacali tra Regione Liguria e le tre sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil, allo scopo di creare una rete permanente di relazioni sindacali con la possibilità di stabilire un dialogo strutturato e continuo su temi di grande valore per la regione. “Sono finiti i tempi in cui la ‘triplice’ era l’unico riferimento per i lavoratori, da anni più vicini alle istanze delle Confederazioni ed organizzazioni sindacali autonome. Rivendichiamo il diritto, come primo Sindacato del Corpo di Polizia Penitenziaria, ad essere interlocutore primario con la Regione sui temi che riguardano la sicurezza sociale e il tema delle carceri in Liguria. Non abbiamo bisogno di delegare a nessuno la rivendicazione sociale del nostro ruolo istituzionale: lo facciamo da decenni con ottimi risultati, come dimostra il numero dei nostri iscritti”.
Capece, che contesta anche l’esclusione del Corpo di Polizia Penitenziaria dalle iniziative e dal corso di formazione on line per la tutela delle vittime di reato organizzati dall’ufficio del Garante regionale Andrea Campanile (“quattro sono i Corpi di Polizia dello Stato in Italia e tra essi c’è la Polizia Penitenziaria, che merita rispetto ed attenzione come gli altri!”), auspica di incontrare presto, il presidente della regione Marco Bucci e l’assessore Paolo Ripamonti, evidenzia: “Tutto ciò che attiene alle carceri è rimosso dalle menti della popolazione e dell'opinione pubblica, che vive la detenzione come altro da sé, che fa notizia solo nei momenti patologici per evasioni, aggressioni, tragici casi - come suicidi - o per detenuti e inchieste eccellenti. Il lavoro in carcere è un lavoro oscuro, perché quando viene arrestato un pericoloso latitante la vicenda finisce sulle pagine dei giornali, ma tutto quello che accade successivamente, negli anni a seguire, é oscuro e non subirà la stessa sorte, non comparirà sulle pagine dei giornali né in televisione, non farà notizia. Per questo motivo, vorrei che il presidente Bucci e l’assessore Ripamonti, che so essere entrambi sensibili alle esigenze delle Forze di Polizia che operano in Liguria, tengano sempre a mente il duro e difficile lavoro svolto dalle donne e dagli uomini appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria e rispettino il ruolo delle Organizzazioni sindacali che, come il SAPPE, li rappresentano in ogni sede istituzionale”.














