Si riparte, ma si volta pagina. L’amministrazione regionale guidata da Marco Bucci riprende da capo la procedura per portare a termine una delle riforme più care al presidente: l’allargamento della squadra di governo.
La modifica allo statuto era già passata (con il suo strascico di inevitabili polemiche) in consiglio regionale portando in dote anche la tanto discussa nomina dei sottosegretari (fino a quattro) da parte del presidente, poi la Regione ha scelto di ‘spacchettare’ i due iter dividendo quello per gli assessori da quello per i sottosegretari. Di fatto: si va avanti per gli assessori, ci si ferma per i sottosegretari. E, così, serve un ulteriore doppio passaggio in consiglio con il secondo che non deve essere prima di due mesi da quello odierno e, quindi, è probabile che si andrà a dopo la pausa estiva.
Con il disegno di legge 17, la Regione decide quindi di adeguarsi alle eventuali leggi nazionali in merito e di recepirle andando così ad aumentare la composizione della squadra di governo. In sostanza: se lo Stato aumenta i numeri consentiti, la Liguria potrà fare altrettanto recependo le disposizioni romane. Allargamento che riguarda anche il numero complessivo di consiglieri regionali, ipotesi sempre determinata dal Governo e poi eventualmente recepita dall’amministrazione regionale.
La modifica allo Statuto prevede anche la possibilità per il presidente della giunta di delegare alcune funzioni: non solo al vicepresidente, ma (in sua assenza) anche al segretario generale o al direttore generale per gli affari legali. Si introduce anche la possibilità di affidare compiti specifici agli assessori, anche a tempo limitato.
Infine nel documento viene previsto che, in caso di fine mandato o impedimento del presidente, la giunta rimanga in carica fino alla proclamazione del nuovo presidente. In caso di dimissioni, morte o impedimento permanente, le funzioni passano temporaneamente al vicepresidente.
La legge, nel suo complesso, è stata dichiarata a ‘neutralità finanziaria’, quindi non comporterebbe nuovi costi per il bilancio regionale.
Una retromarcia sui sottosegretari che, inevitabilmente, ha scatenato le reazioni da parte delle minoranze, fortemente critiche già durante la prima discussione della modifica allo Statuto, lo scorso marzo. La relatrice di minoranza, Carola Baruzzo (PD) ha parlato di “una maggioranza che ha trasformato le istituzioni regionali in un bancomat per sistemare gli equilibri interni” di “un’amministrazione che confonde l’attivismo mediatico con il governo del territorio” da parte di “una coalizione disorganica tenuta insieme solamente dalla promessa di qualche poltrona in più”.
Il consiglio regionale, al temine della discussione che ha messo in evidenza la vibrante contrarierà da parte delle minoranze, ha approvato il disegno di legge con 18 voti favorevoli da parte della maggioranza e 12 ‘no’ da parte delle opposizioni. Ora, come detto, si attende il secondo passaggio in consiglio che, come da norma, dovrà arrivare non prima di due mesi.














