Il mondo dello sport sanremese è in lutto per la scomparsa di Vincenzo Castagno, per tutti semplicemente “Cin Cin” o “Censin”, figura storica del Sanremo Baseball Club. Castagno si è spento giovedì scorso all’età di 79 anni, lasciando un vuoto profondo in tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo, sul campo e fuori. I funerali si terranno domani alle 15.30 presso la Cattedrale di San Siro, dove amici, familiari e tanti sportivi si riuniranno per rendergli omaggio e salutarlo un’ultima volta.
Nato sportivamente nel 1959 sotto la guida di Marcello Malerbi, Castagno si è fatto conoscere fin da giovane per la sua tecnica sopraffina, la potenza nel tiro, la velocità e una spiccata visione di gioco. Nel 1969 è approdato alla Nazionale Primavera, e da lì la sua carriera lo ha visto protagonista nei diamanti di tutta Italia come ricevitore di talento e figura carismatica.
Ma è dopo il ritiro da giocatore che Castagno ha lasciato un’impronta indelebile. Allenatore, dirigente, visionario, è stato uno dei principali artefici della crescita del Sanremo Baseball Club, non solo sul piano sportivo ma anche infrastrutturale. Si deve a lui la realizzazione del diamante di Pian di Poma, ancora oggi casa della squadra matuziana, e la nascita del settore softball femminile a Sanremo nel 1973. Il suo lavoro con i giovani è stato instancabile: intere generazioni di bambini e ragazzi, dagli anni ’70 ai 2000, sono cresciute grazie alla sua guida. È stato tra i primi allenatori di Alex Liddi, primo italiano a esordire nella Major League americana.
Ma più di ogni cosa, Vincenzo Castagno ha lasciato in eredità l’amore per il baseball, che ha trasmesso con passione inestimabile. Per molti è stato un secondo padre, un punto di riferimento sportivo ed emotivo. “Ci ha donato tutto ciò che ci ha portato a essere giocatori, appassionati, innamorati del baseball” – scrive la sua grande famiglia sportiva in un commosso messaggio di addio. Alla famiglia e in particolare al figlio Andrea, l’abbraccio commosso di tutta Sanremo. Il “grazie” che la città e lo sport gli rivolgono oggi non finirà mai.