/ Politica

Politica | 30 aprile 2025, 07:14

L'Amministrazione dice 'No' al progetto per lo stadio: il presidente Masu "Rimango allibito, non mi ero illuso ma l'ho appreso dai media"

“Sicuramente il futuro della società dipende dai suoi guadagni anche perché, non dimentichiamo che i grossi imprenditori di Sanremo non mettono un centesimo nella società"

L'Amministrazione dice 'No' al progetto per lo stadio: il presidente Masu "Rimango allibito, non mi ero illuso ma l'ho appreso dai media"

“Rimango allibito ma comunque non mi sono mai illuso di poterlo fare lo stadio. Ufficialmente non ho ricevuto alcuna comunicazione scritta, se non apprenderla (come al solito) dai media. Ieri, nel corso dell’incontro eravamo rimasti a diverse perplessità dell’Amministrazione Comunale, ma a seguire ci sarebbe stato comunque il proseguo dell’iter a livello legale”. Sono le parole di Alessandro Masu, presidente della Sanremese, dopo la decisione dell’Amministrazione comunale matuziana di respingere il progetto di restyling dello stadio di corso Mazzini, presa dopo la relazione del Dottor Marco Rossi, che lo ha bocciato sotto diversi aspetti.

“Secondo me – prosegue Masu - serve la convocazione di una Conferenza dei Servizi, al cui seguito devono arrivare le osservazioni del Comune ma, comunque, quando mi arriverà la Pec ufficiale con la decisione presa dal Comune ne prenderò atto. Ad oggi mi è stato solo detto che sono state espresse delle perplessità sul progetto”. Masu non le manda a dire, quando parla degli investitori che sarebbero pronti ad intervenire economicamente per la costruzione del nuovo stadio: “L’amministrazione li conosce perfettamente, visto che si sono palesati al Sindaco e all’Assessore inviando loro anche una mail di presentazione, dichiarandosi pronti ad un incontro”.

La preoccupazione del presidente della Sanremese riguarda la volontà o meno di costruire il nuovo stadio: “Vorrei capire se è di interesse o meno farlo da parte dell’Amministrazione. Su chi lo fa e chi mette i soldi o sugli anni di concessione ci si può anche sedere ad un tavolo per prendere delle decisioni e trovare delle soluzioni, come succede ed è successo per altri progetti eseguiti o in corso d’opera nella città dei Fiori !. Se a priori, invece, io do fastidio a qualcuno, allora siamo di fronte ad un altro scenario. Il nostro è un progetto preliminare che non prevede tutte le particolarità di un definitivo, ma ho la sensazione che lo stadio non si voglia fare. Tranne dall’Assessore Alessandro Sindoni non c’è mai stata da nessuno un’apertura nei miei confronti su quanto vorrei fare”.

La domanda che si fanno in molti è: se Alessandro Masu e la sua cordata di imprenditori non potrà fare lo stadio, rimarrà alla Sanremese e questa continuerà? Oppure c’è la possibilità di cessione o, addirittura, di ripartire dal basso?  “Rispondo con una domanda: chi compra una società che sa già che in futuro ci rimette? Personalmente farò l’impossibile per iscrivere la società alla serie D perché non faccio fallire un qualcosa di mio. Come ho sempre fatto nella mia vita se sbaglio pago! Qui lo sbaglio è stato credere a 'mezzi uomini' che avrei potuto costruire qualcosa di importante a Sanremo, non solo nei miei interessi, ma nell’interesse della comunità, dei giovani locali e di quei tifosi veri che vogliono vedere la loro squadra del cuore nei professionisti. Domenica scorsa ho incontrato proprio una parte dei tifosi perché ho sentito negli ultimi tempi delle inesattezze, e ci siamo chiariti, perché loro hanno tutto il diritto di contestare e criticare perché meritano categorie superiori visto che ci seguono in capo al mondo. Ma deve essere chiaro che, se non c’era Masu in questi quattro anni, la Sanremese sarebbe fallita”.

Quindi, il futuro della Sanremese da cosa dipende? “Sicuramente il futuro della società dipende dai suoi guadagni anche perché, non dimentichiamo che i grossi imprenditori di Sanremo non mettono un centesimo nella società. L’unico contributo importante avuto è arrivato da Portosole che ringrazio pubblicamente, con 50mila euro l’anno per i tre anni, e il contratto scade quest’anno. Oltre alla società dell’approdo matuziano ci hanno aiutato più i piccoli negozianti che i grossi imprenditori. Mi auguro che le cose possano cambiare ma non è certo facile fare sport in questo modo”.

Carlo Alessi

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A NOVEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium