“Baia Verde? La complessità della vicenda è dimostrata dai risvolti giudiziari: nei quasi 6 anni del mio mandato, dalla prima elezione nel 2019 alla legislatura in corso, si è arrivati a ben 14 sentenze, di cui le ultime 3 in appello hanno dato torto alla Fin.Im. e al condominio Le Margherite. Che, però, potrebbero anche ricorrere in Cassazione”. E' la premessa di Daniele Cimiotti, sindaco di Ospedaletti, ospite della nuova puntata del format “L'intervista”, per affrontare uno dei casi amministrativi più spinosi dell'Imperiese, che si trascina ormai da una ventina d'anni. Il progetto del porto turistico con annesse opere a terra è rimasto un cantiere desolato e desolante, con la diga foranea abbozzata e tutto il resto preda dell'abbandono e (quindi) del degrado, a causa del fallimento della Fin.Im., la società che aveva ottenuto la concessione per realizzare l'opera.
Adesso c'è una cordata imprenditoriale disposta a rilanciare il piano, ma l'iter burocratico non è ancora concluso. E l'opposizione incalza, ben sapendo che alla ripartenza del progetto è legato lo sviluppo economico e d'immagine di Ospedaletti. “Abbiamo definito il piano finanziario – spiega Cimiotti - raggiungendo un accordo anche per le opere extra, del valore di 4,5 milioni, oltre a quelle legate agli oneri di urbanizzazione, che ammontano a 7,6 milioni, per un totale di circa 12 milioni. Non ci sottraiamo al confronto con la minoranza, a parte gli aspetti non derogabili come la darsena ed i volumi a terra. A maggio o, al più tardi, all'inizio di giugno contiamo di portare in Consiglio comunale la pratica, per la dichiarazione di pubblico interesse”.
Il sindaco risponde alle domande su altre importanti questioni in sospeso, a cominciare dal recupero di Villa Sultana, gioiello del liberty che versa in stato di profondo degrado, nota anche per aver ospitato il primo casinò d'Italia (nel 1884 e fino al 1905): “Intanto siamo la prima amministrazione ad essersi attivata per effettuare restauri conservativi, condotti a spese della proprietà, con la quale continuano i contatti per arrivare a una permuta (in cambio il Comune offre l'edificio vicino ex Piccadilly – ndr). La nostra intenzione rimane quella di farne un doppio uso pubblico: ai piani superiori sede municipale, gli inferiori destinati a servizi e per ospitare congressi ed esposizioni”. Cimiotti rivela, poi, che “E' ripresa la progettazione, da parte del privato, per trasformare l'ex stazione ferroviaria in bike hotel”, e che per la concessione e trasformazione del compendio Byblos dei tre progetti presentati “Uno ha fatto pervenire le integrazioni richieste a tutti e presto passerà al vaglio della commissione”. Annuncia, infine, l'imminente inizio dei lavori per la nuova farmacia comunale e rilancia il progetto per una rotatoria all'incrocio con la strada per il Byblos e via Cavalieri di Malta, che consentirebbe di eliminare alcuni dei tanti semafori disseminati sull'Aurelia lungo un tratto di appena un chilometro e mezzo.