Novità per il regolamento Tari del Comune di Sanremo: la prima commissione (che si occupa delle questioni finanziarie) ha approvato alcune modifiche alle precedenti normative che erano entrate in vigore nel 2024, in attesa della decisione ultima che arriverà nel corso del consiglio comunale.
Partendo dalla questione che principalmente può interessare i cittadini, non sono previsti aumenti significativi nell'imposta da pagare: secondo quanto riportato dagli uffici competenti, si è effettivamente rilevato un aumento delle spese da parte dell'ente, per un totale di circa 400 mila euro, che però verrà compensato grazie alle quote raccolte per la tassa di soggiorno versata dai turisti: la legge prevede infatti che circa il 40% del coplessivo possa essere investito in ambiti che non sono inerenti alla tassa e quindi la decisione dell'amministrazione è stata destinare questi fondi in tal senso.
L'unico aumento che effettivamente sarà inserito riguarderà una quota di sei euro pro capite che sarà destinata alle categorie più deboli: si tratta di una questione legata ad Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) che ha istituito appunto un aumento nell'imposta da restituire poi in ambito sociale. Questa agevolazione riguarderà le persone con un Isee certificato inferiore ai 9.000 euro, e servirà appunto per aiutare a coprire la loro quota del pagamento Tari. Ciò non andrà comunque a eliminare le agevolazioni che erano di competenza comunale, ma servirà una fase di dialogo per andare a delineare quello che sarà per il futuro. In ciò sarà anche possibile inserire una quota di 140 mila euro di avanzo delle agevolazioni Tari comunali che non sono state utilizzate per il 2024.
Un altro aspetto riguarderà la riduzione dell'imposta per quelle utenze che si trovano fuori dal perimetro di raccolta: era già in vigore questo comma del regolamento, ma è stata inserita una specifica per andare a comprendere nel discorso le utenze che non sono incluse nel sistema porta a porta né servite da ecoisole, se si viene a delineare una distanza dal punto di raccolta di 500 metri.
Tra le altre novità vi è la revisione dell’articolo 19 del regolamento, che disciplina la possibilità per le utenze non domestiche – quali attività commerciali, artigianali, industriali o di servizi – di scegliere gestori alternativi per il recupero dei propri rifiuti, uscendo così dal servizio pubblico di raccolta.
A partire dal 1° gennaio 2022, queste utenze possono avvalersi di operatori privati, a condizione che:
- Presentino una dichiarazione formale entro il 30 giugno dell’anno precedente a quello in cui intendono esercitare l’opzione.
- La dichiarazione sia inoltrata tramite il portale ufficiale dell’Ente, utilizzando la modulistica predisposta e pubblicata sul sito internet istituzionale del Comune.
- I rifiuti prodotti siano effettivamente avviati a recupero da soggetti autorizzati e in conformità alle normative ambientali regionali e statali.
Le imprese che intendono esercitare il diritto alla fuoriuscita devono inviare, entro il 28 febbraio dell’anno successivo, un’apposita istanza per confermare l’effettivo avvio a recupero dei rifiuti da parte di soggetti diversi dal gestore pubblico. La richiesta va corredata dalla documentazione che attesti il corretto smaltimento dei rifiuti. Il Comune, entro 60 giorni lavorativi, provvederà alla verifica della documentazione ricevuta e, in caso di esito positivo, applicherà la riduzione della quota variabile del tributo TARI nel primo avviso utile di pagamento.
Oltre alla disciplina sulla fuoriuscita, il Comune ha previsto una serie di riduzioni e agevolazioni, rivolte sempre alle utenze non domestiche, che possono richiedere una riduzione della quota variabile del tributo nei seguenti casi:
- Produzione di quantità limitate di rifiuti urbani.
- Documentata riduzione dell’attività economica o cessazione temporanea.
- Avvio a recupero dei rifiuti in impianti autorizzati.














