Il Consolato del Mare di Sanremo, che fa parte della Famija Sanremasca, si impegna contro gli inquinanti del mare e della costa. Uno dei più tossici, pericolosi e subdoli è il polistirolo espanso, usato per le attività della pesca talvolta in modo improprio.
"Le bianche cassette di questo polimero - si spiega nel comunicato - sono prodotte in Italia sino a dieci milioni di pezzi l’anno. E’ stato calcolato che circa il 10% viene disperso nell’ambiente, quindi circa un milione di pezzi, molti dei quali finiscono in mare… Non è noto invece che, sempre in Italia, viene prodotto il Polypla, un materiale realizzato totalmente con materie prime naturali e bio- degradabili, che potrebbe benissimo sostituire il Polistirolo, anche se leggermente più oneroso. Il polistirolo, non biodegradabile, si sminuzza in piccoli frammenti ed ulteriormente in piccole e minuscole palline, microplastiche, che entrano a far parte della catena trofica, ingerite da animali marini, uccelli, ed indirettamente quindi dall’uomo…
Molti sono già in Italia i paesi costieri che hanno sostituito le cassette di polistirolo con quelle in Polypla, potrebbe essere venuto anche il momento di Sanremo e della sua amministrazione certamente sensibile ai problemi ecologici. Questo per evitare la 'Plastificazione del mare e dei pesci'. Comunque i Consoli Nazzareno Palombo e Gianni Manuguerra, nei limiti del possibile, si impegnano a raccogliere e riciclare correttamente dozzine di queste bombe ecologiche, prelevate dal mare od a terra, tra gli scogli e sulle spiagge. Invitano tutti i cittadini sensibili al problema a valutare con loro e con il Consolato le migliori azioni per cambiare in meglio la situazione. Insieme si potrà.
In Breve
mercoledì 16 aprile
Che tempo fa
Rubriche
Accadeva un anno fa
Politica
Attualità
Politica