Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, questa mattina in carcere a Marassi, Domenico Gioffrè e Michela De Marte, i primi tra gli arrestati nell’ambito dell’operazione antidroga della Guardia di Finanza, che ha sgominato una banda dedita da tempo allo spaccio di cocaina, hashish e marijuana sul territorio imperiese.
Difesi dall’avvocato Marco Bosio, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, i due hanno preferito fare scena muta. Domani è previsto l’interrogatorio di Luca Cavalcante e, venerdì, quelli di Giovanni e Carmelo De Marte.
Le ordinanze di custodia cautelare, lo ricordiamo, hanno colpito: Domenico Gioffrè, Giovanni De Marte, Michela De Marte, Antonino Laganà, Lorenzo Onda, Giovanni Chimienti, Emanuela Surace, Lorenzo Chirco, Vincenzo Santarpia, Giovanni Striglioni, Nicolò Striglioni, Andrea Ziella, Leonardo Randy Fiss Nieto, Gato Guillermo Tonbar Niemes, Antonio Arcangelo Raso Casanova, Robert Josè Capa Marquez, Daniel Ciulla, Alessandro Casa, Indrit Shaba, Gianluca Cavalcante, Jimmy Kuci, Eugers Zezha, Monica Poretti, Elvis Collaku, Ayiob Gbali.
Il dispositivo del Tribunale di Genova, emesso in relazione all’indagine della Guardia di Finanza che ha inchiodato la banda di spacciatori di droga della nostra provincia, è incentrato sul fatto che gli arrestati e gli indagati avessero impiantato una vera e propria associazione di stampo mafioso, sia nel metodo di acquisto e vendita della droga che nella costituzione di un monopolio dello spaccio e nelle ‘punizioni’ su chi non pagava.
L’associazione, viene evidenziato nell’ordinanza, operava con modalità tipicamente mafiose, affermando una sorta di egemonia territoriale nell’area di Diano Marina dove gestiva lo spaccio grazie ad una cospicua rete di venditori, imponendo il proprio monopolio grazie alle minacce ed all’evocazione del nome della famiglia ‘De Marte – Gioffrè’ che, per reputazione criminale acquisita, le consentiva di affermarsi nel mercato locale degli stupefacenti anche senza ricorrere alla violenza.