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Festival di Sanremo | 08 febbraio 2023, 21:32

Francesca Fagnani con un vestito tutto luce e trasparenze fa il suo ingresso "selvaggio" all'Ariston

La "belva" per questa serata co-conduttrice del Festival. Il suo monologo sull'importanza dell'educazione: "Lo Stato dovrebbe essere più sexy della criminalità"

Francesca Fagnani con un vestito tutto luce e trasparenze fa il suo ingresso "selvaggio" all'Ariston

Ha fatto il suo primo ingresso della serata, Francesca Fagnani, con un abito firmato Giorgio Armani Privé.

Sul palco dell'Ariston, la giornalista e conduttrice di Belve si è presentato con il primo abito tutto luccichii e trasparenze, con un delcoltè vertigionoso. 

"Ho chiesto consiglio anche a Drusilla, sua nonna le ha detto che una donna che guarda la scala non è degna di percorrerla, io cosa ho fatto? Ho guardato la scala" ha scherzato. 

Un stile deciso, quasi aggressivo ed elegante che richiama molto la co-conduttrice precedente, Chiara Ferragni, e che mostra tutto il carattere della giornalista. 

Dopo un cambio d'abito, la giornalista ha presentato il suo monologo, incentrato sui giovani e sull'importanza dell'istruzione. 

La giornalista ha chiesto ai giovani del Carcere minorile di Misida di aiutarla a scrivere il testo, facendosi raccontare le proprie esperienze e che cosa avrebbero cambiato della lora vita. 

"Hanno 15 anni e occhi pieni di rabbia e di vuoto. Sguardo perso o sfidante, occhi che chiedono aiuto senza sapere quale aiuto. La scuola l'hanno abbandonata, ma nessuno li ha cercati, né insegnanti, né assistenti sociali, né genitori." 

Alla domanda secca cosa cambieresti della tua vita se potessi tornare indietro, quasi tutti le hanno risposto: "Sarei andato a scuola". 

"Se nasci in quel quartiere - ha continuato Fagnani - è solo tra i banchi di scuola una vita alternativa a quella scritta per te da altri."

E punta il dito verso le istituzioni, spesso troppo assenti, con un invito a fare meglio: "Lo Stato dovrebbe combattere la dispersione scolastica e garantire parità di istruzione. Lo Stato dovrebbe essere più sexy della criminalità. 

In Italia, il carcere non serve e a rieducare. 

Il detenuto non va picchiato perché lo Stato non può applicare le leggi della violenza che appartengono alle persone che arresta. 

Conviene a tutti che quello spacciatore cambi una volta uscito dal carcere".

Chiara Gallo

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