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Politica | 22 giugno 2022, 18:37

Incendi e siccità, l'appello di una serie di associazioni del Ponente

Documenti firmato da 'Italia Nostra Ponente Ligure', L.I.P.U. Imperia, 'Comitato spontaneo del verde di Bordighera' e 'Ponente Ambiente Cultura'

Incendi e siccità, l'appello di una serie di associazioni del Ponente

Le associazioni 'Italia Nostra Ponente Ligure', L.I.P.U. Imperia, 'Comitato spontaneo del verde di Bordighera' e 'Ponente Ambiente Cultura' per voce dei responsabili Daniela Cassini, Germana Cassini, Rudy Valfiorito, Laura Selmi e Daniela Lantrua intervengono in merito agli incendi divampati in questi giorni a Ponente favoriti anche dalla siccità.

Negli ultimi giorni sono stati numerosissimi gli incendi boschivi in provincia di Imperia (Taggia, Ventimiglia, Airole, Apricale, Vallecrosia, Terzorio, Cesio, Pornassio, Camporosso) - dichiarano dalle associazioni - l'estrema siccità con l’attuale crisi idrica rende la vegetazione ancora più infiammabile ed il rischio incendi è evidentemente elevato, oltreché di difficile gestione. Mentre nei boschi hanno continuato a verificarsi episodi drammatici per colpa di irresponsabili, registriamo che hanno tardato le ordinanze che vietano di accendere fuochi sia da parte della Regione Liguria (arrivata oggi) sia dai Comuni.  Ora è davvero emergenza. Dobbiamo aspettare che il nostro territorio venga del tutto incenerito? Moltissime sono le conseguenze negative degli incendi boschivi allargati a zone ampie. Su un territorio già fragile come il nostro i danni sono particolarmente gravi e quasi irreversibili. Il terreno messo a nudo dal fuoco perde le sua fertilità ed il bosco non riesce più a tornare allo stato originario se non in centinaia di anni e con il cambiamento climatico ciò sarà sempre più difficile. I versanti privi di copertura vegetale diventano instabili generando frane e smottamenti alle prime piogge. Il terreno annerito si surriscalda aumentando anche la temperatura dell'aria circostante e perdendo la poca umidità che ancora tratteneva. La vita e la biodiversità sono azzerate. L'anidride carbonica sottratta all'atmosfera dalle piante in decine di anni o secoli viene di nuovo liberata in pochi minuti. La combustione produce quantità esorbitanti di polveri sottili e altri inquinanti dannosissimi per la salute. Tutto questo si traduce in riduzione della qualità ed aumento dei costi della nostra vita”.

Chiediamo quindi agli Enti preposti di mettere immediatamente in atto tutte le misure necessarie per evitare questi disastri, e ai cittadini di avere il buon senso di non accendere fuochi all’aperto per nessuna ragione - concludono - sarà indispensabile che gli Enti individuino in particolare regole, forme alternative e modalità sicure di gestione e cura della pulizia nelle campagne, condividendo con gli operatori soluzioni  adeguate ed efficaci, anche economicamente vantaggiose, per non farsi più cogliere impreparati davanti a casi singoli che diventano poi emergenze. Si può per esempio incentivare la cultura e la pratica del riutilizzo sul posto del materiale residuo vegetale, importante per arricchire il terreno di sostanze organiche, rendendolo più fertile e soprattutto con maggiore capacità di trattenere acqua. Tante le soluzioni pratiche di cui si potrà discutere, a cui è necessario comunque pensare senza indugi in sinergia tra privati, Enti ed Amministrazioni, nella prospettiva sempre più urgente della tutela del territorio”.

C.S.

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