ELEZIONI COMUNE DI SANREMO
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Politica | 15 giugno 2022, 07:11

Le elezioni a Taggia viste dall'ex consigliere Mario Manni: "Conio, Ardoino e Lo Iacono vincono, per Cascino e Quesada analisi e umiltà"

Mario Manni, ex consigliere comunale di opposizione negli ultimi 5 anni, analizza risultati, numeri e campagna elettorale. Tante bordate per Gabriele Cascino e la direzione del Partito Democratico di Cristian Quesada.

Mario Manni

Mario Manni

"In queste elezioni ci sono tre vincitori: Conio che ha stravinto, Ardoino e Lo Iacono anche loro hanno vinto portando in consiglio comunale almeno un consigliere".

Questa l'analisi a caldo di Mario Manni, ex consigliere comunale che negli ultimi 5 anni è stato alla guida dell'opposizione a Taggia con la lista 'Il Passo Giusto'. La minoranza uscente composta anche dai consiglieri Roberto Orengo, Barbara Brugnolo e Luca Napoli, non si è presentata in questa tornata elettorale. Sebbene vicina al centrosinistra non ha trovato l'accordo con Gabriele Cascino. Il candidato sindaco della lista "Progettiamo il Futuro", sostenuta dal Partito Democratico ha ottenuto 633 voti, pari al 10,35% contro Mario Conio rieletto sindaco con 5014 voti, pari all'82,01%. Seguono Marco Ardoino (Progetto Comune) 271 voti e Giuseppe Lo Iacono (Arma di Taggia per Taggia - L'Alternativa) 196 voti. 

Questo il quadro, partiamo da una analisi generale sull'andamento di questa elezione: "Intanto ci tengo a fare i complimenti al vincitore, Mario Conio e ripartendo da quanto detto poco fa, c'è stato anche chi ha perso e perso molto male: Cascino. Diciamo che normalmente anche in minoranza c'è un gruppo che dovrebbe portare almeno 4 consiglieri. Qui non ci siamo arrivati. Poi spiace anche la caduta di stile avuta nel momento della sconfitta con delle affermazioni che si potevano evitare. - afferma Mario Manni - Questo risultato dovrebbe portare sia Cascino che il segretario provinciale del Partito Democratico, Cristian Quesada, a fare una analisi profonda. A Conio lo aspetta una sfida importante. Le elezione le vinci se porti a casa quello che ti sei preposto e lui dovrà chiudere tutti i lavori aperti recentemente che in caso contrario potrebbero anche marcare profondamente Taggia per gli anni a venire. Ovviamente l'augurio è che tutto vada in porto. Poi per carità c'è anche la grande incognita delle possibili regionali, qualcuno anche da Taggia potrebbe ambire ad andarsene in Regione...". 

Sul fronte dei numeri ci sono state delle 'percentuali bulgare' che cosa è successo? "Credo che la gente - sottolinea Manni - e forse nemmeno i suoi si siano riconosciuti nel progetto di Cascino e Quesada. Diciamo che i numeri non lasciano spazio ad altre interpretazioni. Noi, nel 2017, avevamo portato a casa 1816 voti (25,55%) Conio 4561. Quindi il sindaco ha rafforzato il risultato conquistando 453 voti in più mentre l'altro schieramento non ha raggiunto nemmeno quota 1000".

Rimane comunque un dato preoccupante che appare incontrovertibile: il primo partito è quello degli astenuti. "Ha votato il 54,68% degli aventi diritto, meno di cinque anni fa. Stiamo parlando di una media di 800 voti persi a elezione. C'è una disaffezione importante verso la politica, soprattutto tra i giovani. Un sentimento che nemmeno le campagne social riescono a contrastare". 

Questa è stata una campagna elettorale anomala, gli incontri di massa hanno lasciato spazio a iniziative ben più 'intime' con pochissime persone e con una grande comunicazione basata quasi esclusivamente su Facebook: "... ed è di una tristezza infinita. - commenta Manni -  La politica deve essere fatta di temi forti che vanno trattati in mezzo alla gente ma come diceva Carboni, ci vuole fisico e qui forse non c'è. Per me è un peccato. Sono mancati contenuti e sembra quasi che i voti siano stati mediati dai like ricevuti o da quante risposte il candidato aveva dato su Facebook. Penso che ci sia molto di più da fare e da dire. I social li uso per cazzeggiare, per fare politica ci vogliono il confronto e il contraddittorio pubblico: bisogna andare tra la gente e parlare di quello che interessa alla gente. Ricordo incontri nostri in via Queirolo e piazza Gastaldi, pieni di persone. Non tutte saranno state d'accordo con noi ma almeno c'è stata una presa di coscienza e un interesse reale su quale fosse la nostra idea di città". 

Visto che la vostra esperienza è definitivamente archiviata come giudicate questi anni di opposizione? "Positivamente anche se alla fine sono stati tre e non cinque anni, purtroppo il Covid ci ha bloccato per due anni, giocando molto a favore dell'amministrazione. Abbiamo assistito a consigli comunali con lunghi monologhi del sindaco e qualche intervento dell'assessore di turno che si limitava a leggere la pratica ma i contenuti che fine hanno fatto? - si chiede l'ex consigliere - l'assise dovrebbe servire proprio a questo: a far intervenire le singole voci che la compongono, per dare il proprio contributo nel confronto tra le parti. Tutto questo è mancato così come gli argomenti. Solo ultimamente si sono aperti capitoli importanti, alcuni ancora accennati, come le ex Caserme Revelli, l'Ospedale Unico, Area 24, la gestione rifiuti. Avrei voluto vedere questi argomenti dibattuti pubblicamente e così non è stato, una occasione persa". 

Adesso che cosa farà? "Ieri sono andato al mare e ho guardato i risultati solo a sera. Mi trovo molto bene con il gruppo provinciale di Azione, siamo ben organizzati. L'incontro sul tema della sanità e dell'Ospedale unico a villa Boselli è andato molto bene e presto ripeteremo con altri incontri su temi specifici anche in altre località della provincia di Imperia. Per me è uscire dall'ambito prettamente locale e spaziare un po' di più: un modo diverso di fare politica e una sfida nuova".

Un arrivederci o un addio a Taggia? "No, è un arrivederci. Lo ripeto la politica deve tornare a parlare alla gente e portare i temi di interesse della gente. Questa è la chiave". 

Visto che la lista Progettiamo il Futuro prenderà il posto che è stato fino ad ora de Il Passo Giusto che consiglio si sente di dare? "A Cascino credo serva un goccino in più di umiltà e tanta buona volontà nello studiare in modo approfondito le pratiche. Detto questo auguro buon lavoro a tutti e in special modo ai neo eletti". 

Stefano Michero

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