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Politica | 20 gennaio 2022, 17:26

Segreteria Partito Democratico, la candidata unica Ghio si presenta: “Il Pd è un adolescente che deve decidere cosa fare da grande”

Su Genova e Spezia: “Massima autonomia ai territori che stanno lavorando da tempo, ma bisogna trovare rapidamente due figure autorevoli con cui andare avanti”

Valentina Ghio

Valentina Ghio

"È stata una decisione ponderata e spontanea, perché credo che sia il momento di cambiare fortemente l’andamento di questo partito e renderlo il soggetto autorevole che catalizza buona parte dell’opinione pubblica e delle persone". Si presenta così Valentina Ghio, sindaca di Sestri Levante e candidata unica alla segreteria regionale del Partito Democratico.

La sfide che attendono il Pd sono molte e Ghio sa che il partito dovrà farsi trovare pronto "Con proposte di cambiamento e che traguardino la nostra regione, non solo nel presente, ma anche nei prossimi venti, trenta e cinquant’anni, quindi con visioni di futuro chiare che tengano insieme i bisogni delle persone e vadano a compensare le criticità ormai storiche della nostra regione, acuita in questi anni. Penso su tutti al tema della demografia decrescente, ma anche alle criticità acuite dalla pandemia. La nostra è una regione in stallo che ha bisogno di una spinta forte per andare avanti, ci vuole un partito che interpreti i bisogni delle persone, ed è per questo che metto a disposizione la mia esperienza di amministratore pubblico, di persona che sta nei territori e in questi anni ha cercato di tenere insieme un campo largo per risolvere i problemi delle persone e creare nuove opportunità, in un partito che deve porsi l’obiettivo di cambiare e guidare questa regione".

A chi le chiede che congresso sarà, quello del prossimo 20 febbraio, con le elezioni di Genova e Spezia alle porte, risponde:


Credo che occorra nell’arco di poco tempo arrivare a una definizione di una soluzione. I territori, in particolare Genova e Spezia, stanno lavorando da tempo per cercare di mettere insieme un campo largo di cui essere rappresentanti e anche figure credibili. Gli ingredienti penso ci siano tutti e credo stia nella responsabilità di tutti chiudere rapidamente, andare avanti con due figure autorevoli, ciascuna per le due città e portare avanti quei contenuti e quei progetti di cui entrambe le città hanno bisogno, per dare risposta ai danni delle persone, per migliorare la vita delle persone, il primo obiettivo per cui io e tanti come me facciamo politica, e che deve perseguire la politica”.

Si andrà alle primarie? “Credo che ci sia la possibilità di arrivare a una soluzione in tempi ragionevoli e di dare una risposta a questa città. I territori devono avere l’autonomia di portare avanti il progetto che ritengono più utile per il territorio che governano, che amministrano, ma penso ci siano in campo gli ingredienti per arrivare a una soluzione che consenta di dare il miglior percorso sia ai genovesi che agli spezzini”.

Cosa critica all'operato della Regione? 

In questi anni non sono stati fatti passi avanti nei problemi storici e sostanziali della nostra regione. In sostanza si è gestito il declino che continua in modo inarrestabile, non sono state portate avanti proposte innovative e non si è messo mano alle disuguaglianze del nostro territorio che ha bisogno di una maggiore omogeneità per poter crescere insieme. Il dato più allarmante è la crisi demografica, fra dieci anni la Liguria perderà il 10% della popolazione, 150mila abitanti se continua questo trend. Questo è indice del fatto che non si è pensato ai giovani, non si è pensato all’abitare, allo sviluppo del lavoro e a dare risposte nel settore della formazione che è strategico per la nostra regione. Quindi giudico una gestione dell’esistente che non ha portato sostanziali miglioramenti alle problematiche di fondo della Liguria, e non ha fatto star meglio i liguri”.

Una critica al Pd?

La ragione per cui mi candido è anche perché critico come il Pd in questi anni anche a livello nazionale ha tenuto sopita la speranza per cui era nato quindici anni fa. Il Partito Democratico è un adolescente che deve decidere cosa fare della sua vita, si era posto l’obiettivo di consolidare un campo largo, di attrarre tante esperienze democratiche per costruire una forza multiforme che dava speranze nella politica a tanti. Non è accaduto del tutto, tuttavia esiste e c’è una comunità democratica, di persone, donne e uomini che in questi anni ha resistito, cercando di fare il meglio, ed è da lì che bisogna ripartire allargando il fronte, senza avere paura dello scontro, che sia sulle idee, non sulla conta delle persone, non su strategia, uno scontro che guarda all’esterno, alle idee e alle scelte e non solo all’interno. Questa è una delle ragioni per la mia candidatura, cercare di prendere contatti con l’ampio mondo che aspetta un segno dalla politica per poter rientrare, dire la propria, esprimere la propria idea e dare una mano”.

Sul rapporto con il Pd nazionale, infine: “Io credo che anche nel Pd nazionale debbano innescarsi alcune dinamiche che sono quelle di guardare con grande attenzione all’esperienza di innovazione nei risultati e di partecipazione che tanti territori amministrati da persone di sinistra, del Pd, hanno portato avanti. Far tesoro di questo e farli diventare sistema per migliorare la politica nazionale. Io apprezzo molto il tentativo che ha fatto e sta facendo il segretario Letta delle Agorà democratiche, il primo modo per tornare allo spirito del Pd che voleva contaminarsi con la società, e nello stesso tempo apprezzo quando dice che occorre essere radicali nei comportamenti, e da questa radicalità nei comportamenti a mio avviso occorre ripartire per essere più convincenti e più autorevoli e fare da sprone al Pd nazionale. La Liguria non deve ambire a trovare un collegamento più forte con il Pd nazionale, ma deve ambire a fare da sprone, deve essere un modello talmente virtuoso che riesce a imprimere un cambiamento nel Partito Democratico nazionale. Questo è l’obiettivo che dobbiamo darci e partire da tante esperienze territoriali che negli anni sono state più innovative ed europee di tanta politica nazionale. Penso possa essere un modo, senza avere paura”

Redazione

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