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Attualità | 22 novembre 2021, 11:54

Il Fermi-Polo-Montale inaugura il ciclo delle giornate dedicate all’educazione civica

Il Fermi-Polo-Montale inaugura il ciclo delle giornate dedicate all’educazione civica

In occasione della Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, l’Istituto Fermi-Polo-Montale, diretto dalla Dirigente Scolastica Dott.ssa Antonella Costanza, ha inaugurato il ciclo di quattro giornate che, durante il corso dell’anno scolastico, saranno totalmente dedicate all’Educazione Civica.

Da quando lo scorso anno questa disciplina è stata inserita a pieno diritto nel novero delle materie studiate nella scuola secondaria di secondo grado, gli approfondimenti relativi all’Educazione Civica hanno infatti affiancato ed integrato, in un dialogo costante, gli interventi didattici che tradizionalmente l’Istituto promuove nell’ambito dei progetti di Legalità: due facce della stessa medaglia, la prima volta nello specifico all’allenamento e al consolidamento delle competenze trasversali alle diverse discipline, con un occhio di riguardo ai temi della cittadinanza (anche digitale) e della sostenibilità; la seconda orientata in particolar modo allo sviluppo del senso di responsabilità (civico e sociale) capace di ergersi a garante di un futuro sempre più aderente ai principi della legalità e della giustizia, contro la diffusione della più diverse forme di mafie. Due discipline che dunque, agendo diversamente ma parallelamente sulla dimensione critica, etica e sociale di ogni alunno, si integrano, collaborando alla costruzione del buon cittadino di domani.

Se però l’anno scorso si era deciso di affidare ai docenti il compito di rintracciare all’interno del proprio piano didattico-disciplinare quei contenuti capaci di dialogare coi temi dell’Educazione Civica, elaborando approfondimenti ad hoc che punteggiassero in ottica trasversale lo svolgimento della programmazione, la soluzione messa a punto per il nuovo anno scolastico è – come anticipato – completamente diversa: quattro giornate totalmente dedicate all’Educazione Civica, equamente ripartite tra i due quadrimestri, durante cui ancor più si cercherà di trasformare la scuola in luogo di confronto e costruzione condivisa dei saperi, a partire dalla riflessione specifica che ciascuna giornata stimola. Così, la Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza ha fornito il tema di riflessione intorno a cui si sono costruiti gli interventi didattici dei diversi insegnanti: per l’occasione, tutti i docenti infatti si sono spesi nell’approfondimento di contenuti volti a sviluppare le competenze di cittadinanza e di tematiche di attualità, magari non specificatamente connessi all’insegnamento della propria disciplina ma capaci di allenare quelle competenze trasversali proprie dell’Educazione Civica.

Ancora una volta infatti la valorizzazione dei principi di legalità e responsabilità civica ha rappresentato il criterio cardine per la scelta delle attività da proporre in classe, tutte fortemente orientate a stimolare la partecipazione attiva degli allievi, sia mediante riflessione critica e confronto sui temi di dibattito sia mediante attività operative, al fine di promuovere ciascun allievo allo status di protagonista del proprio percorso di formazione. Dunque, se in alcune classi il richiamo a figure come Greta Thunberg e Vanessa Nakate – esempi di giovani politicamente e socialmente impegnante – ha fornito lo spunto perfetto per riflettere sul necessario coinvolgimento delle nuove generazioni nel dibattito pubblico e politico sui grandi temi di attualità come il cambiamento climatico; in altre, a farsi strumento didattico è stata la musica che, con il suo potere suggestivo, ha stimolato evocativamente la riflessione sui diritti violati dei bambini, approfondendo i temi dell’abuso sessuale e dello sfruttamento dei minori come anche quello dei conflitti, la cui ferocia certo non risparmia neppure le vittime più innocenti.

In altre classi ancora si sono preferite attività laboratoriali, in cui mettere alla prova le competenze pregresse degli allievi e svilupparne di nuove: dalla costruzione di lapbook digitali a quella di cartelloni cartacei, arricchiti con contenuti e riflessioni sui diritti dei bambini, alla realizzazione di veri e propri debate in cui gli allievi si sono confrontati sul tema dalla cancel culture che, come una moderna forma di ostracismo, oggi tende a “cancellare”, boicottandole, persone e produzioni culturali che non si conformano ai principi condivisi e  che non sono ritenuti politicamente corretti dalla collettività. E ancora: largo spazio hanno avuto le proiezioni di materiale video inerente il rispetto o la violazione dei diritti dei bambini nonché  il tema della sicurezza in rete, con i richiami inevitabili al fenomeno del body shaming e alle challange mortali, cioè quelle sfide che si consumano sui social e in cui i partecipanti rischiano la vita per il solo gusto di poter rendere pubblica la propria temerarietà sul loro profilo.

E infine, una domanda è stata posta ai ragazzi: di quali diritti fondamentali oggi necessitano i più piccoli? Quali diritti oggi vengono a gran voce rivendicati dalle nuove generazioni? La risposta, chiara e priva di dubbi, ha messo in luce forse il dato che dalla celebrazione di questa giornata emerge con più forza. Se ormai per la maggior parte dei nostri allievi i diritti sanciti dalla Convenzione sui diritti del Fanciullo sono una realtà, un altro bisogno si dimostra in loro sempre più impellente: essere ascoltati e compresi, venire riconosciuti nella dimensione sociale e ‘social’, come interlocutori reali del mondo adulto.

Redazione

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