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Eventi | 15 agosto 2021, 07:36

Imperia: i prossimi appuntamenti con la rassegna “Due parole in riva al mare”

Si parte mercoledì con la presentazione del libro “Di luce propria” di Raffaella Romagolo

Imperia: i prossimi appuntamenti con la rassegna “Due parole in riva al mare”

Nuovo appuntamento con la rassegna “Due parole in riva al mare” mercoledì alle 21 a villa Faravelli con Raffaella Romagnolo che presenta “Di luce propria”, Mondadori. Dialoga con l'autore il gruppo di lettura “Frammenti” di Imperia. Ingresso gratuito. Si consiglia di prenotare il proprio posto tramite mail a infoduepaoleinrivalmare@gmail.com

“Di luce propria”, Raffaella Romagnolo - Mondadori
“Me. Scegli me”. In fila con gli altri, Antonio Casagrande sa che la sua preghiera muta non troverà ascolto. Scelgono sempre qualcun altro. È stato così per gli undici anni che ha trascorso al Pammatone, l’orfanotrofio genovese che lo ha accolto appena venuto al mondo, il 13 giugno 1855. E non c’è dubbio che sia per quella pupilla color perla. Chi vorrebbe un bambino difettoso? Invece un bel giorno succede. «Lui» indica l’omone grondante di pioggia che gli sta davanti. Gli serve un apprendista, poche storie.
Nella bottega di Alessandro Pavia, Antonio impara quel che gli servirà a stare al mondo: la magia dell’alfabeto, la passionaccia per la politica, l’amore per la giustizia e soprattutto la nuovissima arte della fotografia. Misture alchemiche, carta albuminata e la luce, la cosa più importante. Il resto glielo spiega madama Carmen, tenutaria di bordello con il cuore spezzato e un gran talento per gli affari.
Sono tempi decisivi, quelli, e anche Pavia ha una missione: la folle, visionaria impresa di ritrarre uno per uno i Mille che con Garibaldi fecero l’Italia. A Borgo di Dentro, un pugno di case sulle colline piemontesi, ne ha scovati addirittura quattro.
Proprio lì, in un giorno di festa, Antonio scopre il suo potere: liberato dalla benda, potenziato dall’obiettivo della macchina fotografica, l’occhio cieco vede ciò che nessuno può vedere, il destino, l’ineluttabile. È un dono, forse. Secondo Antonio, una maledizione.
Sullo sfondo, l’Italia è appena nata e l’orfano del Pammatone si fa uomo attraversando i momenti che trasformano un paese straccione e inconsapevole in una nazione. In mezzo a una folla in rivolta per il pane, Caterina, libera e coraggiosa, lo prende per mano e lo aiuta a capire, mentre le sue visioni si fanno sempre più caotiche e terribili. L’occhio cieco nel mirino, Antonio vede ciò che nessuno vorrebbe vedere, il fango delle trincee nello sguardo dei giovani che inneggiano alla guerra, la fine di chi amiamo. Feroce e implacabile, la morte non smette di sfidarlo. Finché Antonio Casagrande raccoglie la sfida.
Con la sua immaginazione potente e una scrittura capace di accogliere il tumulto della realtà, Raffaella Romagnolo ci regala un romanzo civile e intimo al tempo stesso, che assorbe tutti i colori del mondo e ne restituisce la luce.

Raffaella Romagnolo è nata a Casale Monferrato nel 1971 e vive sulle colline tra Piemonte e Liguria. Tra i suoi romanzi: La masnà (Piemme), Tutta questa vita (Piemme), Destino (Rizzoli). Con La figlia sbagliata (Frassinelli) è stata candidata al premio Strega nel 2016, mentre Respira con me (Pelledoca) è stato finalista al premio Strega Ragazze e Ragazzi 2020. I suoi libri sono tradotti in tedesco, francese, olandese, greco, ebraico, arabo e portoghese.

Sabato alle 18 trekking letterario al chiaro di luna con Enrico Camanni, racconta camminando “La discesa infinita”, Mondadori. A cura di Barbara Campanini, guida escursionistica.
Partendo dallo sferisterio si inizierà la salita passando davanti alla Chiesa Romanica di San Giorgio, attraversando il suggestivo borgo di Torrazza dominato dalla torre antibarbaresca e continuando tra macchia mediterranea, pinete ed oliveti fino a raggiungere il punto panoramico con belle viste sul mare e sulla valle del San Lorenzo illuminati dal chiaro di luna.
Percorso ricco di particolarità naturalistiche, storiche e paesaggistiche tipiche del ponente ligure.
Difficoltà: E escursionistica medio/facile
Dislivello: circa 300 metri
Equipaggiamento: scarpe da trekking con buona suola, giacchetta antivento, snack, buona scorta di acqua, bastoncini consigliati, torcia
Info:
Barbara 3467944194
Nadia 3392877093

In autunno la montagna scivola in una stasi tutta sua, tra l’estate ormai ricordo e la neve da aspettare. Per Nanni Settembrini, guida e capo del soccorso alpino del monte Bianco, ottobre è un mese di uscite solitarie, verso creste e cime che lo fanno soffrire per lo smagrimento dei ghiacciai. Una mattina, però, dal fiume gelato del Miage emergono i resti di un corpo e il brandello di uno scarpone di cuoio d’altri tempi. Quando la montagna restituisce una vita spezzata, è come se ne restituisse anche le gioie, i rimpianti, le vane speranze e l’irripetibile unicità, e a Nanni quel cadavere entra presto nei pensieri: in fondo era un alpinista come lui, coltivava la sua stessa passione, e prima di morire aveva guardato la sua valle dalla cima del monte Bianco quando non c’era ancora il traforo e si partiva senza cellulari, soli sulla montagna. Il rebus del tempo lo avvince e Nanni comincia a investigare a modo suo, cercando indizi, rincorrendo ricordi e smarriti segreti, perché in fondo quello che cerchiamo nel mistero è una luce che consoli chi è rimasto a valle ad aspettare invano.

Enrico Camanni torna con la sua personalissima e affascinante commistione tra mystery e romanzo di montagna, e il suo talento straordinario a investigare gli animi di chi tra le vette ha trovato e perso se stesso.
Enrico Camanni è nato a Torino nel 1957. Scrittore, giornalista e alpinista, divide la passione per la montagna con quella per la scrittura. Ha diretto alcuni giornali e scritto molti libri. Collabora con "La Stampa" in cronaca e cultura. Con Mondadori ha pubblicato Una coperta di neve (2020).

Mercoledì alle 19 Nicola Gratteri presenta “Ossigeno illegale”, Mondadori. Dialoga con l'autore Nadia Schiavini, libraia.

I corsi e i ricorsi della storia ci insegnano che le mafie da sempre sfruttano eventi drammatici e crisi per incrementare il proprio giro di affari, dall’epidemia di colera che nell’Ottocento decimò la popolazione di Palermo e Napoli, fino ai più recenti terremoti da cui l’Italia si sta ancora rialzando. L’attuale emergenza economico-sanitaria innescata dall’epidemia da Covid-19 rappresenta quindi per le mafie un’occasione: oggi come ieri, ma con metodi sempre più sofisticati, cercheranno di trarne vantaggio usando la corruzione per infiltrarsi nelle tante increspature dell’economia legale e soprattutto della politica. Secondo l’Istat, già nel giugno 2020 il 38 per cento delle aziende italiane segnalava rischi di sostenibilità della propria attività, mentre il 51,5 per cento prevedeva di avere problemi di liquidità entro la fine dell’anno. Le uniche «aziende» a non aver risentito minimamente della crisi, come rivelano i dati forniti dal ministero dell’Interno, sono proprio le mafie. Anzi, tra marzo e luglio 2020, i reati ascrivibili a organizzazioni criminali sono sensibilmente aumentati rispetto allo stesso periodo del 2019, toccando un picco del +17 per cento per quanto riguarda il riciclaggio e il reimpiego dei capitali.
“Le mafie sono sempre state considerate un problema di ordine pubblico, da contrastare con manette e sentenze” osservano Nicola Gratteri e Antonio Nicaso. “Purtroppo, sono ben altro e andrebbero combattute anche sul piano culturale, sociale ed economico.» È questo lo snodo centrale su cui Gratteri e Nicaso insistono, perché «sono in molti a essere avvezzi alla logica della corruzione, ovvero a quella forma di “ossigeno illegale” che altera le regole del mercato e stravolge i principi della democrazia”.
Per fermare questo scandaloso e letale fenomeno, che non riguarda soltanto il nostro Paese ma è ormai di portata globale, è necessario proporre riforme e leggi più incisive, condivise dall’intera Europa, che possano finalmente liberarci «da quelle ambigue articolazioni di potere dedite alla propria conservazione, pronte a saccheggiare qualsiasi risorsa calpestando ogni cosa, anche la pietà».

Nicola Gratteri è uno dei magistrati più esposti nella lotta alla 'ndrangheta. Ha indagato sulla strage di Duisburg e sulle rotte internazionali del narcotraffico. Insieme ad Antonio Nicaso, da Mondadori ha pubblicato i bestseller Fratelli di sangue, La malapianta, La giustizia è una cosa seria, La mafia fa schifo, Dire e non dire, Acqua santissima, Oro bianco, Padrini e padroni, Fiumi d'oro, Storia segreta della 'ndrangheta, La rete degli invisibili.

C.S.

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