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Eventi | 28 marzo 2021, 07:13

Rally di Sanremo in pieno Covid: problemi per evitare gli spettatori e i costi lievitano di 40mila euro

Ne abbiamo parlato con il patron, Sergio Maiga, che dovrà raffrontarsi anche con la Prefettura per trovare un modo da evitare la presenza del pubblico sulle strade ma anche all'arrivo e vicino ai parchi assistenza.

Rally di Sanremo in pieno Covid: problemi per evitare gli spettatori e i costi lievitano di 40mila euro

Sarà un Rally di Sanremo diverso, una gara che purtroppo dovrà far conto del problema Covid e delle sue restrizioni, una su tutte quella del divieto di partecipazione del pubblico. Dopo la sfortunata edizione del rally di ottobre scorso, quando la tempesta ‘Alex’ costrinse al rinvio totale della gara, ora Sergio Maiga e tutto lo staff dell’Automobil Club sono concentrati sulle diverse gare che saranno proposte dall’8 all’11 aprile prossimi.

E, nonostante il Covid stiamo parlando di una gara che vedrà ai nastri di partenza circa 300 equipaggi spalmati sulle diverse competizioni, per un ritorno turistico importante, soprattutto se paragonato alla situazione che stiamo vivendo da un anno. Saranno infatti circa 1.800/2.000 le persone che tra piloti, navigatori, meccanici, team e altro, riempiranno gli alberghi di Sanremo e della provincia per almeno tre giorni. Una nuova boccata d’ossigeno in chiave turistica che arriva un mese dopo quella del Festival.

Ma i problemi organizzativi ci saranno, nonostante la macchina stia andando avanti, soprattutto per poter gestire l’afflusso del pubblico che non potrà esserci, sia in partenza e arrivo che sulle strade ma anche nei parchi chiusi (piazzale Dapporto a Sanremo e Darsena a Taggia) che dovranno essere gestiti come vere e proprie ‘bolle’, un po’ come accaduto al Festival.

Cambia un po’ rispetto agli italiani, che dovranno presentare una autodichiarazione nella quale confermare di non aver avuto contatti con persone affette da Covid o aver avuto sintomi. Gli stranieri, che sono una sessantina di equipaggi (32 nel rally ‘moderno), dovranno fare il tampone nel loro paese nelle 48 ore precedenti l’arrivo in Italia.

Il problema spettatori è sicuramente il principale e, nelle prossime ore l’organizzazione chiederà un incontro in Prefettura, in modo da poter avviare il lavoro da mettere in campo, per evitare assembramenti e pubblico in generale sulle strade. “Non sarà facile – ha detto Sergio Maiga – perché il problema sarà come impedire ad un normale cittadino di ‘passeggiare’ vicino a casa, in una zona magari sulle strade del Rally”.

Sicuramente si occuperanno di capire eventuali problemi di assembramento sul percorso sia i commissari che le apripista. Questi possono intervenire per eventuali gruppi di persone ma eliminare totalmente la presenza sulle strade non sarà facile, se non con una massiccia presenza di forze dell’ordine.

Tornando al fatto prettamente turistico, per i circa 2.000 addetti che graviteranno attorno alla carovana del Rally di Sanremo ci sarà sicuramente il problema del cibo. Fatta salva la cena, che potrà sicuramente essere consumata negli alberghi dove i team soggiorneranno, per il pasto di mezzogiorno (seppur veloce) si dovranno tutti organizzare con ‘pocket lunch’ preparati dagli stessi hotel o, comunque, con cibo d’asporto acquistato nei locali.

“Le difficoltà rispetto a una gara normale – ha detto Sergio Maiga – sono ovviamente molte di più. Solo per concordare con la federazione internazionale il protocollo da applicare, abbiamo dovuto lavorare 10 giorni. La normativa Fia prevede il tampone per tutti mentre con quella italiana no. Abbiamo applicato una formula ‘mista’ che ha consentito di evitare il test per gli italiani. Un altro grande impegno sarà l’allestimento delle chiusure e la costruzione della ‘bolla’, senza dimenticare gli accrediti”. Sul piano dei costi, aumentano? “Sicuramente si – termina Maiga – visto che c’è personale in più e si possono contare per la gara di aprile in 30/40mila euro, ovvero l’8/10% in più dell’ante Covid”.

Un Rally di Sanremo quindi diverso e decisamente più difficile da organizzare e che dovrà garantire la massima sicurezza ai partecipanti e a tutta la serie di persone che lavoreranno attorno alla gara.  

Carlo Alessi

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