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Attualità | 26 febbraio 2021, 09:11

Chiusura delle scuole e problemi per i ragazzi autistici: Alternativa Intemelia chiede un intervento a Toti

"Non si può dare per scontato che le famiglie di questi alunni possano badare a loro assentandosi da lavoro o trovando facilmente personale formato in grado di farlo”.

Chiusura delle scuole e problemi per i ragazzi autistici: Alternativa Intemelia chiede un intervento a Toti

La morsa del Covid non accenna a diminuire, con i tassi di contagio sono tornati ad essere a livelli allarmanti; di conseguenza si è reso necessario chiudere preventivamente le scuole, che quindi continueranno la loro attività didattica a distanza al 100%. Questo comporta ovviamente grandi e necessari sacrifici per tutte le famiglie e gli studenti.

“Ma alcune famiglie sono più penalizzate di altre – evidenzia Alternativa Intemelia - e soffrono maggiormente le conseguenze di questa situazione: i genitori degli alunni con disabilità gravi, come i disturbi dello spettro autistico. Questi studenti, a causa della loro disabilità, non riescono a seguire efficacemente la didattica a distanza: per loro non è sostenibile stare per lunghi periodi fermi davanti ad uno schermo e la presenza fisica dell'insegnante di sostegno rappresenta un valore insostituibile per la loro autonomia scolastica oltreché per la loro autostima. Inoltre è fondamentale nel loro percorso educativo la non interruzione della ‘routine’ quotidiana. Infine non si può dare per scontato che le famiglie di questi alunni possano badare a loro assentandosi da lavoro o trovando facilmente personale formato in grado di farlo”.

“Per queste ragioni – prosegue AI - il governo nazionale ha firmato il DPCM del 3 novembre scorso nel quale, in caso di chiusura delle scuole, viene permesso agli alunni con disabilità grave di poter comunque frequentare in presenza e forse anche di coinvolgere anche un piccolo gruppo di alunni della stessa classe. La finalità è quella di assicurare la relazione interpersonale e garantire la realizzazione del processo di inclusione. Quindi ci chiediamo per quale motivo il presidente Giovanni Toti non abbia preso in considerazione questo aspetto del DPCM emesso a novembre e non abbia quindi concesso le dovute deroghe agli studenti con disabilità grave. Sarebbe stato sufficiente rifarsi integralmente al DPCM emesso a livello nazionale. Ci aspettiamo che la giunta regionale voglia adoperarsi al fine di tutelare la fragilità di questi alunni e delle loro famiglie”.

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