A poche ore dalla messa in onda del Premio Tenco 2020 su Rai3, torna a farsi sentire Michele Piacentini, portavoce della famiglia Tenco, da qualche tempo in contrasto con i vertici del Club. Sono parole dure quelle con le quali Piacentini manifesta nuovamente il dissenso degli eredi per l'operato del Club che quest'anno, in collaborazione con Rai, iCompany, Gruppo Eventi e Comune di Sanremo ha organizzato un'edizione 2020 'a distanza'.
Scrivono dalla famiglia Tenco: “Poco più di un anno fa ci siamo dissociati dall'organizzazione del Premio Tenco 2019 poiché avevamo visto lo snaturamento dei valori storici e dei principi culturali in virtù dei quali Valentino Tenco, fratello di Luigi, nel lontano 1974 consentì l'istituzione del Club Tenco e del Premio Tenco in antitesi al Festival di Sanremo. Durante gli ultimi mesi abbiamo fronteggiato l'atteggiamento ostile del Direttivo del Club Tenco, capitanato dal fumettista Sergio Staino, che ha continuato ad usare il nome “Tenco” senza alcuna autorizzazione da parte nostra spingendosi addirittura oltre i limiti dell'arroganza, tanto da rifiutarsi di fornire la documentazione del Club Tenco più volte richiesta e tanto da preferire la poca trasparenza interrompendo ogni forma di dialogo costruttivo con noi e con chi ci rappresenta”.
“Ieri, alla luce del programma “Premio Tenco 2020” andato in onda su Rai3, prodotto con cospicui finanziamenti pubblici e paragonabile ad un qualsiasi dopo-festival in cui però non è stata data visibilità ai giovani talenti della canzone d'autore, abbiamo osservato l'operato di questo Direttivo che ci è risultato molto distante dai principi per cui fu fondato il Club Tenco e soprattutto totalmente estraneo ai valori umani e culturali di Luigi Tenco di cui usa impropriamente il nome - conclude Piacentini a nome della famiglia Tenco - per queste ragioni non possiamo che confermare amarezza e dissenso verso l'attuale Direttivo del Club Tenco”.
La querelle con la famiglia Tenco era stata oggetto anche della conferenza stampa di presentazione dell'edizione 2020 quando Sergio Staino, rispondendo alle domande dei giornalisti, aveva affermato di non aver avuto rapporti diretti con la famiglia, ma solamente lettere del portavoce Michele Piacentini.














