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Economia | 16 dicembre 2020, 07:00

Credito al consumo: anche i protestati possono richiedere un prestito

Quando si decide di richiedere un finanziamento, si cercano, a ragion veduta, una serie di informazioni che possano rendere maggiormente consapevole la scelta, al fine di renderla effettivamente calzante alle nostre esigenze.

Credito al consumo: anche i protestati possono richiedere un prestito

Quando si decide di richiedere un finanziamento, si cercano, a ragion veduta, una serie di informazioni che possano rendere maggiormente consapevole la scelta, al fine di renderla effettivamente calzante alle nostre esigenze. Internet, anche in questo ambito, rappresenta la prima fonte alla quale attingere notizie. E farlo con una guida di Prestitiperte.com scritta da Danilo Arbinotti e punto di riferimento per chi cerca un credito online, rappresenta sicuramente un buon punto di partenza. 

D’altro canto, quando si contrae un prestito è estremamente importante affidarsi a chi ne sa più di noi, professionisti in grado di cogliere quali siano le nostre reali esigenze e, tramite la comparazione delle offerte presenti sul mercato, aiutarci nella scelta della più adeguata alle necessità di ciascuno di noi. 

Le principali caratteristiche della cessione del quinto 

Un aiuto reso ancor più importante dai grandi cambiamenti che sono avvenuti negli ultimi due decenni nel comparto del credito al consumo, che ha ampliato sensibilmente la propria offerta cercando di trovare risposte adeguate ad ogni tipologia di utente. L’esempio più lampante, in tal senso, è rappresentato da quei soggetti che, loro malgrado, hanno subito una segnalazione negativa nella Centrale Rischi di Intermediazione Finanziaria (CRIF) o sono stati protestati. 

Nel passato, questi eventi negativi precludevano, di fatto, la possibilità di poter richiedere un prestito ad un istituto di credito o una finanziaria, mettendo in difficoltà un elevato numero di persone, talvolta alla ricerca di un po’ di liquidità per far fronte a spese di primaria necessità. Oggi, invece, anche questi soggetti possono inoltrare una richiesta di finanziamento grazie alla presenza di alcune forme dedicate. 

Negli ultimi anni, una tipologia di prestito che viene richiesta frequentemente da chi ha subito una segnalazione negativa, è senza alcun dubbio la cessione del quinto dello stipendio e della pensione. A questo prestito possono ricorrere solo ed esclusivamente i lavoratori dipendenti e quelli in quiescenza che tutti i mesi vedono accreditata la pensione sul proprio conto corrente o negli uffici postali dislocati lungo lo Stivale

A differenza di un tradizionale finanziamento, che prevede l’addebito delle rate direttamente nel conto corrente, la cessione del quinto dello stipendio e della pensione contempla che l’impegno mensile venga direttamente prelevato dalla busta paga piuttosto che dal cedolino INPS, per un importo non superiore al 20% della somma netta mensile introitata. 

Cessione del quinto: privacy garantita

A fare da “garante”, termine improprio ma utile a far comprendere il meccanismo della cessione del quinto, è quindi il datore di lavoro o l’istituto previdenziale: non viene effettuato, di fatto, alcun tipo di controllo sull’onorabilità del richiedente, come invece avviene quando si contrae un tradizionale prestito al consumo. Gli elementi valutati dall’istituto erogante sono essenzialmente due: la solidità del datore di lavoro e il TFR maturato da parte del richiedente.

La cessione del quinto, oltretutto, risulta estremamente funzionale a mantenere il più stretto riserbo sulle motivazioni per le quali se ne fa richiesta. In questo caso, infatti, non è prevista alcuna pezza giustificativa da allegare alla pratica, come invece avviene per le altre tipologie di prestito, dov’è necessario indicare la finalità del finanziamento e documentare adeguatamente le motivazioni. 

Alla cessione del quinto, che può essere richiesta da qualsiasi consumatore e non solo dai segnalati in CRIF o nel Bollettino Telematico dei Protesti, si sono via via affiancate altre tipologie di finanziamenti appositamente dedicate ad altre categorie che, nel passato, avevano notevoli difficoltà ad accedere al mondo del credito. 

L'esempio più lampante, in tal senso, è costituito dai prestiti senza busta paga, destinati a quelle categorie - come liberi professionisti, studenti, casalinghe e disoccupati - che non percepiscono un reddito certo e continuativo. In alcuni casi, grazie alla presenza di adeguate garanzie, anche questi soggetti possono ottenere liquidità e far fronte a spese importanti e non ulteriormente differibili.

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