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Attualità | 09 dicembre 2020, 11:27

Imperia, 'Non mi fermo ma protesto': sit in in Prefettura dei lavoratori pubblici e della sanità: "Chiediamo assunzioni, adeguamento dei contratti e sicurezza" (Foto e video)

Il presidio è stato organizzato dalle organizzazioni sindacali confederali UilFpl, UiPpa, Fpcgil e CislFp. Presente anche Rifondazione Comunista. In contemporanea esposti manifesti e striscioni presso le Asl e vari comuni della provincia

Imperia, 'Non mi fermo ma protesto': sit in in Prefettura dei lavoratori pubblici e della sanità: "Chiediamo assunzioni, adeguamento dei contratti e sicurezza" (Foto e video)

Hanno protestato stamani a Imperia di fronte la Prefettura i lavoratori  dipendenti delle pubbliche amministrazioni. Il presidio è stato organizzato dalle organizzazioni sindacali confederali UilFpl, UiPpa, Fpcgil e CislFp. In particolare ad aver manifestato sono stati i lavoratori Asl e di vari comuni della provincia raggiunti anche, in segno di solidarietà, dai lavoratori in pensione e del settore edile. Oggi infatti è stato proclamato lo sciopero dei comparti delle 'Funzioni Centrali' delle 'Funzioni locali' e della sanità per il permanere dell'assenza di risposte da parte del Governo alle richieste formulate.

In particolare i lavoratori e le sigle che li rappresentano chiedono all’Esecutivo l’adozione di misure straordinarie e di un piano generalizzato in tutte le amministrazioni pubbliche dello Stato, degli enti locali e della sanità di assunzioni in tempi rapidi, volte a colmare le gravi carenze di organico che insistono in questi comparti pubblici. Richieste queste avanzate da tempo e che derivano dalle necessità causate sia dall’emergenza pandemica  e dalla relativa crisi economica. Inoltre, i lavoratori chiedono che il Governo adotti risorse finanziarie sufficienti per garantire la loro sicurezza e quelli degli utenti ed inoltre per migliorare l'efficienza delle pubbliche amministrazioni e dei servizi resi ai cittadini attraverso la valorizzazione delle professionalità del personale  con la riforma degli ordinamenti e dei sistemi di classificazione. 

All’Esecutivo è stato richiesto anche il rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro del personale dei comparti e delle aree delle Funzioni Centrali, delle Funzioni locali e della sanità per completare il recupero salariale di quanto perso nel precedente decennio di blocco contrattuale, così come occorre garantire il consolidamento in busta paga dell'elemento perequativo. Occorre poi incrementare i fondi per la contrattazione integrativa ed aggiornare il sistema indennitario, rimuovendo i vincoli normativi. Con questo sciopero quindi i lavoratori chiedono l'adozione di misure volte a prorogare i requisiti previsti relativi alle procedure di stabilizzazione e garantire proroghe dei contratti percorsi di stabilizzazione per tutti i precari delle amministrazioni pubbliche, la revoca del Decreto emanato. dal Ministro della Pubblica amministrazione il 19 ottobre scorso con cui “si limitano e si ledono- dicono a gran voce le sigle sindacali- i diritti e le tutele fondamentali dei lavoratori e si riducono le prerogative sindacali contravvenendo al sistema di relazioni sancito dai contratti collettivi".

“La manifestazione di oggi si chiama 'non mi fermo, ma protesto' perché è il simbolo di tutti i lavoratori, spiega Milena Speranza segretario regionale della UilFpl, che oggi pur continuando a prestare il proprio servizio sono comunque con noi a rivendicare i propri diritti. Simbolicamente poi, abbiamo messo bandiere e manifesti davanti ai comuni principali e a tutti gli ingressi delle Asl. Il pubblico impiego oggi scende in piazza perché è stato per troppo tempo trascurato nonostante la funzione che svolge e non possiamo più non far sentire la nostra voce. Scioperiamo non solo per gli aumenti contrattuali, ma anche per quelli e non ci vergogniamo di dirlo perché i lavoratori pubblici hanno perso il 7% di quello che era il loro potere d’acquisto, ma scioperiamo anche per la sicurezza che ormai non c’è in nessun posto di lavori, ma neanche per chi si presenta agli sportelli. Scioperiamo infine anche per la cittadinanza per garantire l’efficienza dei servizi prestati”. 

“Noi chiediamo al Governo un investimento importante sulla pubblica amministrazione. La pandemia ha palesato quanto sia necessario, afferma Domenico Mafera Segretario CislFp Liguria, un servizio pubblico efficiente e noi scioperiamo anche perché i cittadini abbiano servizi efficienti. Abbiamo una carenza fortissima di organico e quindi chiediamo un piano straordinario di assunzioni, si sono persi più di 200 mila lavoratori pubblici negli ultimi due anni  e l’età media si attesta, in alcune amministrazioni oltre i 55 anni. Chiediamo anche un investimento sulla formazione e sulla digitalizzazione della pubblica amministrazione”. 

“Il nostro non è solo uno sciopero, ma un urlo della cittadinanza, spiega il segretario generale della Cgil-Fp Imperia Tiziano Tomatis. I nostri lavoratori stanno operando in condizioni disastrose e il cittadino, a breve, non avrà più i servizio a lui dedicato. È uno sciopero che riguarda tutti. Il turn over non viene effettuato da oltre 10 anni. Una situazione così non può reggere a lungo. Non c’è neanche la stabilizzazione dei precari e sono oltre 175 mila ed è per questo che chiediamo assunzioni immediate, stabilizzazione del personale e una riorganizzazione di tutto il servizio pubblico”. 

Anche Rifondazione Comunista ha aderito alla protesta e allo sciopero “perché da tempo chiediamo la difesa del pubblico impiego- dichiara Mariano Mij segretario provinciale di Imperia. I tagli applicati alla sanità negli ultimi 20 anni l’hanno resa impreparata di fronte all’emergenza. Oltre la sanità, anche le infrastrutture, la scuola. Le telecomunicazioni, i trasporti e altri settori strategici sono passati sotto il controllo del privato e ciò ha determinato una serie di problemi. L’unico modo è che lo Stato torni ad occuparsene in modo esclusivo per garantirne l’efficienza. 

Le sigle sindacali sono stati ricevuti dal Vicario del Prefetto, Maurizio Gatto, al quale hanno esposto le principali richieste avanzate e consegnato un documento in cui sono riportati tutte le istanze invocate, da tempo, al Governo. 

Francesco Li Noce

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