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Politica | 25 novembre 2020, 08:44

Sanremo: stop alla Sinfonica a causa del Covid, i sindacati attaccano il Cda e chiedono l'intervento di Sindaco e Assessore

“Ci riserviamo – dicono le organizzazioni di categoria - di tutelare gli interessi dei nostri iscritti in tutte le sedi opportune".

Sanremo: stop alla Sinfonica a causa del Covid, i sindacati attaccano il Cda e chiedono l'intervento di Sindaco e Assessore

Duro attacco dei sindacati dell’Orchestra Sinfonica di Sanremo, per la chiusura totale al dialogo del Cda alle stesse organizzazioni sul futuro del contratto integrativo, con decorrenza al 1° gennaio 2021, e in relazione alla disponibilità ad un incontro in presenza (da ieri) per la trattazione dei problemi.

“Ricordiamo al Cda – evidenziano i sindacati - che non è prevista nessuna trattativa su un futuro contratto integrativo ma solo l’applicazione del contratto nazionale. Ribadiamo la nostra necessità di avere invece un incontro, in tempi brevissimi, su tutte le tematiche urgenti in essere: integrazione Fis 2020, rateizzazione Fis 2016, ripresa del lavoro immediato del comparto artistico, oltre ad avere i dati economici della Fondazione ed il nuovo Piano Industriale. Seppur il Ministero competente non abbia ancora chiarito ufficialmente la propria posizione circa l'assegnazione dei contributi 2020 e triennio successivo, ad oggi le altre orchestre (10 su 13), come innanzi anticipato, stanno lavorando e in ogni caso hanno utilizzato molto meno il FIS rispetto alla nostra Fondazione, creando di fatto una distanza per noi incolmabile dal punto di vista numerico dei concerti prodotti nel 2020. A scanso di equivoci anche se il Ministero non applicasse i tagli summenzionati, come già paventato in più sedi, la Fondazione dovrà investire, per forza di cose, tutto ciò che è stato risparmiato con il FIS e ciò che si è incassato con il FUS nella produzione del 2021”.

I sindacati sostengono che il Cda, nonostante venga sollecitato da mesi, non ha ancora fornito nessun dato ufficiale su quanto attinto dal FIS e non ha dato comunicazione ufficiale di posizionamento in FIS per i mesi di ottobre e novembre 2020: “È evidente come si voglia continuare a sfruttare l'ammortizzatore sociale per fare cassa sulle spalle della compagine artistica. Ribadiamo come tale decisione sia inaccettabile, ma soprattutto troviamo inaccettabile l'utilizzo dei contributi che lo Stato mette a disposizione per l'attività istituzionale dell' Orchestra, tenuta ferma, per gestire attività che nulla hanno a che fare con la natura della sovvenzione stessa, esponendo pericolosamente la Fondazione a diventare un ente più ‘commerciale’, situazione che farebbe perdere il contributo ministeriale. Sottolineiamo infatti che, mentre il reparto artistico è in cassa integrazione, una parte dei dipendenti amministrativi lavora  per portare avanti, ormai da mesi, il concorso di Area Sanremo. Ricordiamo che, sempre il Cda nel 2020, pare abbia presentato in Comune un piano industriale decennale che prevede il taglio di circa il 10% degli stipendi dei Professori (situazione attuale e che persiste da 12 anni), fatto che riteniamo gravissimo, visto che è stato presentato, se confermato,  senza alcun tipo di comunicazione alle Organizzazioni Sindacali. Questo vostro modo di procedere, ovvero fare cassa con gli ammortizzatori sociali, senza peraltro rispettare le procedure previste dalla Legge del marzo 2020 successive modifiche, può esporre la Fondazione ad un taglio dei futuri FUS e/o a un rigetto della richiesta al FIS”.

I sindacati, in considerazione del grosso rischio al quale il Cda espone la Fondazione e che un domani potrebbe costare ulteriori tagli agli stipendi del personale, diffida formalmente dal persistere in questa condotta: “Ci riserviamo – dicono le organizzazioni di categoria - di tutelare gli interessi dei nostri iscritti in tutte le sedi opportune. Chiediamo anche l'intervento del Sindaco e dell'assessore Faraldi, per metterci nelle condizioni di riprendere quanto prima l'attività lavorativa, come chiaramente espresso nell'ultima riunione, in modo da tutelare il livelli retributivi dei Professori e cercare di attenuare tutte le gravi conseguenze che potrebbero manifestarsi nel 2021”.

Nelle ultime settimane si sono tenuti diversi incontri sulla situazione dell'Orchestra Sinfonica e la sua ‘inattività’. “Il 6 novembre scorso – dicono i sindacati – il Cda ha delegato verbalmente un legale, sconosciuto ai presenti, per discutere l'ordine del giorno, sottovalutando così un importante tavolo di trattativa. Successivamente abbiamo chiesto un incontro urgente con il Sindaco Biancheri e gli assessori Rossano e Faraldi, riunione che si è tenuta in videoconferenza il 13 novembre e, nella quale, si è arrivati a definire l'importanza di riprendere l'attività lavorativa (fattibile, in questo particolare periodo, in modalità streaming) quanto meno dal mese di dicembre 2020 e la legittimità delle richieste sindacali in merito all’informativa sui conti e i progetti della Fondazione. Lo stesso incontro, tuttavia, non ha prodotto nessun cambiamento nel modo di procedere del CdA che, al contrario, con un atteggiamento incomprensibile e dannoso ha irrigidito la propria posizione con lettera del 17 novembre, sottolineando in primis che la possibilità di lavorare in streaming è sostanzialmente legata alla risoluzione della posizione riguardo al pagamento delle registrazioni estive (pagamento previsto ai professori dal contratto e dunque passibile di risvolto vertenziale)”.

“Inoltre – terminano i sindacati - per quanto riguarda l'indisponibilità a far lavorare i Professori si nota una mancanza di volontà nel tenere conto che la maggior parte delle istituzioni artistiche nazionali stanno già lavorando e ci si chiede a quali protocolli sanitari il Cda faccia riferimento, dato che le motivazioni sanitarie dichiarate nella mail non farebbero lavorare il 90% delle aziende in Italia. In secondo luogo, il 20% di integrazione all’assegno del FIS, è stato legato indissolubilmente alla compensazione del pregresso debito FIS 2016  che non darebbe una effettiva presenza economica in busta paga e questo contrasta quanto espresso dal rappresentante del CDA nella penultima riunione, dove aveva dichiarato che si sarebbe potuto trovare una forma di rateizzazione a basso impatto economico per i Professori”.

Redazione

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