“Speculare su cosa si ha nel cuore e su ciò che appartiene alla Storia Patria per farne critica all’avversario politico è patetico e denota l’incapacità di confrontarsi sui veri problemi della società. Esprimiamo, pertanto, solidarietà al Coordinatore Regionale di Fratelli d'Italia Liguria, Massimiliano Iacobucci per l'inutile e pretestuoso attacco da parte della minoranza consiliare in Regione Liguria poiché, a loro dire, si è reso responsabile di aver esposto nello studio della propria abitazione un calendario del Duce apparso durante una videoconferenza con l'Assessore regionale Gianni Berrino”. Così interviene il portavoce del Coordinamento nazionale di ‘Destra Sociale in Fratelli d’Italia' Fabrizio Marabello a sostegno di Massimiliano Iacobucci.
“Mentre mezzo pianeta (Liguria inclusa) è minacciato dal Covid-19 - continua Marabello -, qualcuno si preoccupa di fare la guerra ad una parte importante della Storia d'Italia e di cui non tollera neanche i simulacri come il calendario con le riproduzioni del Ventennio che ricordano Benito Mussolini. La valente minoranza consiliare in Regione Liguria è convinta che esista ancora il pericolo di un'’ultima raffica’ in grado di abbattere la Repubblica".
"E allora, sulla scia del patetico piddino Raffaele Fiano e affini, si dovrebbe procedere all'abbattimento dell'Eur di Roma, così come di Cinecittà nonché dei vari palazzi fatti erigere da Mussolini: numerosi tribunali (quello di Milano, che al confronto di quello di Roma è un capolavoro), le sedi delle Poste Italiane, Latina, Ansedonia e città del genere. Stando alle elucubrazioni dell'onorevole sopra citato bisognerebbe altresì abolire la Previdenza sociale (Inps), che provvede a liquidare le pensioni, l'Istituto case popolari (che ha mutato nome, ma è rimasto in piedi senza ulteriori migliorie), la refezione scolastica e l'obbligo scolastico. E abbiamo elencato solo alcune novità introdotte da Mussolini quando governava la Nazione, trascurando mille altre ‘invenzioni’ sue di cui nessuno ormai ha contezza, essendo passato il concetto - alimentato dalla propaganda antifascista - che ha ridotto a macchietta il capo delle Camicie Nere. Il che non è vero, almeno a giudicare dalle sue opere a cui la democrazia non ha potuto rinunciare".
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