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Economia | 12 luglio 2019, 07:00

Il Coronavirus cambia anche il mestiere più antico del mondo: ecco come

L’emergenza sanitaria causata dal Covid 19, purtroppo, ha radicalmente mutato il panorama di molte attività lavorative, specie quelle che tali, perlomeno ufficialmente, non si possono definire

Il Coronavirus cambia anche il mestiere più antico del mondo: ecco come

L’emergenza sanitaria causata dal Covid 19, purtroppo, ha radicalmente mutato il panorama di molte attività lavorative, specie quelle che tali, perlomeno ufficialmente, non si possono definire. Il mondo della prostituzione, ad esempio, è stato messo letteralmente in ginocchio dal coronavirus, a causa delle necessarie misure di distanziamento sociale imposte dalle autorità sanitarie.

Soprattutto la fascia più debole, quella che è costretta ad operare di notte lungo le strade delle nostre città e spesso in mano, purtroppo, alle bande della criminalità organizzata, stanno soffrendo maggiormente questa situazione, aggravando, ulteriormente, la propria situazione sociale border line.

Caritas e organizzazioni no-profit segnalano problemi di sopravvivenza per chi operava in strada

Sono molteplici, in tal senso, le segnalazioni che giungono dalle associazioni che si occupano di queste donne e ragazze, che indicano come alcune di esse abbiano chiesto aiuto, in quanto lasciate sole ed emarginate dai propri “protettori”, termine che, ad onor del vero, è decisamente poco calzante per questi autentici criminali.  

Anche la Caritas, da sempre in prima linea nella difesa dei più deboli, ha ammesso come un numero crescente di prostitute, nelle ultime settimane, abbia fatto ricorso ai propri centri, alla ricerca di un pasto caldo o di un posto dove poter alloggiare. Un dramma nel dramma, che questo maledetto virus, in alcuni casi, non ha fatto altro che aggravare ulteriormente lo stato di degrado sociale al quale queste donne sono costrette a vivere.

Secondo alcuni operatori sociali, il dramma di queste donne sarebbe ancora più elevato, perché pochissime trovano la forza di chiedere aiuto. La maggior parte, invece, tende a restare nell’ombra, per paura di poter subire ritorsioni, personali o a qualche membro della propria famiglia, da parte della criminalità organizzata.

Se le prostitute di strada hanno subito i danni più rilevanti, anche il mercato delle escort, che di norma operano in autonomia, ha subito un drastico calo del proprio giro d’affari. Un problema a 360°, come testimonia, in tal senso, anche il drastico calo avvenuto nel florido mercato svizzero, solitamente assai frequentato da nostri connazionali provenienti dalle province limitrofe al confine elvetico.

Le Escort reinventano il proprio lavoro, nel pieno rispetto delle norme sanitarie

Restando sul suolo italiano, sono moltissime le escort che, nei modi più disparati, hanno provato a far sentire la propria voce, cercando di far comprendere che anche loro, come qualsiasi altro lavoratore, hanno diritto ad un risarcimento per la mancata possibilità di esercitare la propria professione. Questa richiesta, ad alcuni, ha fatto soltanto sorridere. Queste donne, però, meritano rispetto, come qualsiasi altra persona del gentil sesso.

E la mancata possibilità di lavorare, vuol dire, per molte di esse, l’impossibilità di far fronte ad alcuni impegni di prima necessità, come il pagamento dell’affitto piuttosto che il pagamento delle utenze. Alcune di esse, probabilmente non a torto, fanno rilevare anche la funzione sociale che svolgono, regalando un sorriso o momenti di rilassatezza a tanti uomini, spesso soli: non tutti, infatti, cercano semplicemente sesso quando incontrano una escort.

La maggior parte di queste lavoratrici, quindi, ha evitato accuratamente di svolgere la propria professione come fin qui inteso, per preservare sé stesse e i clienti che solitamente frequentano dal possibile contagio. Tuttavia, alcune di esse, dotate di spirito e grande inventiva, hanno deciso di modificare la propria metodologia di lavoro, adattandola al particolare periodo che stiamo vivendo.

E’ il caso, ad esempio, di numerose Escort Milano, che hanno deciso di stare vicino ai propri clienti e alle persone costrette a restare segregate in casa a causa del lockdown, esibendosi in webcam e regalando momenti di allegria e spensieratezza a moltissime persone. D’altro canto, questo nuova metodologia di lavoro potrebbe restare in vigore ancora per molti mesi, perlomeno finché la scienza non fornirà un vaccino o una cura valida ed efficace per contrastare il coronavirus.

Richy Garino

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