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Eventi | 07 aprile 2018, 12:37

Sanremo: ieri in Comune ultima lezione di Letteratura Italiana dell’Unitre col Prof. Barricalla

Una lezione di letteratura italiana, incentrata su Francesco Biamonti. Questo è stato il terzo incontro di una serie dedicati alla letteratura italiana

Sanremo: ieri in Comune ultima lezione di Letteratura Italiana dell’Unitre col Prof. Barricalla

Ieri nella ‘Sala degli Specchi’ del Comune di Sanremo è stata tenuta dal professor Fabio Barricalla una lezione di letteratura italiana, incentrata su Francesco Biamonti. Questo è stato il terzo incontro di una serie dedicati alla letteratura italiana.

Secondo il professor Barricalla dopo la morte di Biamonti c’è stato un cambiamento nell’ambito della narrativa. Egli ha amato sin da adolescente questo noto scrittore per la sua capacità di rendere tutte le sue opere delle poesie, anche se non era un poeta. La narrativa di Biamonti è denominata dell’incomunicabilità, infatti per comprendere appieno il suo pensiero bisogna essere in grado di entrare dentro ai personaggi e alle parole.

La trama, il cosiddetto Plot, è praticamente assente, ha la funzione di contorno. Le sue opere sono ambientate nella Val Nervia, a San Biagio della cima e lungo il confine con la Francia e visitando o conoscendo questi luoghi l’impatto è ancora più grande. Noi,di questo autore,abbiamo quattro romanzi,più altre piccoli scritti indipendenti anche tratte da interviste. Con questi testi ha raggiunto una grandissima intensità che nessun altro autore è mai riuscito ad eguagliare, però l’unico che forse è riuscito ad avvicinarsi a tale intensità è stato Elio Lanteri. Quest’ultimo nelle sue opere fa uso della prima persona e il professor Barricalla sostiene che ciò renda meno intensi i suoi testi, al contrario di Biamonti che ricorre alla terza persona per raccontare. La sua pare tanto non essere narrativa, tutto ciò che scrive sembra quasi un’allegoria, difatti le immagini da lui descritte sembrano voler raggiungere un’interpretazione più alta, una caratteristica che nessuno è riuscito a ripetere. Le sue opere sono scritte secondo lo stile del giallo, però a Biamonti non interessa raccontare ciò che succede ma cosa provoca ciò che succede nei personaggi. Biamonti non racconta tanto nei suoi romanzi, ma riesce comunque a comunicare molto a chi legge, riesce quasi a far parlare le cose.

L’autore è morto a causa di un cancro ai polmoni, poiché il suo più grande vizio era fumare e solo grazie al fumo riusciva a trovare la giusta ispirazione per i suoi testi. Quando gli fu diagnosticato il tumore, smise di fumare e altrettanto di scrivere, poiché non riusciva a concepire come si possa vivere senza fumare. Il professor Barricalla conclude la sua lezione leggendo il finale del libro “L’angelo di Avrigue” sostenendo che non ci sia nulla di più poetico di questo.

C.S.

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