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Attualità | 07 marzo 2018, 17:39

Tenda bis: i sindacati "Gli operai Fincosit hanno già pagato abbastanza, ora prevalga il buon senso"

Al momento sono 25 i lavoratori operanti al cantiere del raddoppio transfrontaliero, due in più rispetto a gennaio. Si attende di conoscere la scelta di Anas sull'eventuale rescissione del contratto per eventuali inadempienze.

Tenda bis: i sindacati "Gli operai Fincosit hanno già pagato abbastanza, ora prevalga il buon senso"

Giorni cruciali per il Tenda Bis. Negli ultimi sopralluoghi avvenuti all’inizio del mese di febbraio Anas aveva verificato lo stato di consistenza del cantiere e l’avanzamento dei lavori con l’obiettivo di accertare se l’azienda appaltatrice (Grandi Lavori Fincosit Spa) avesse commesso inadempienze nel corso della realizzazione dell’opera. 

Il raddoppio del valico transfrontaliero, secondo quanto dichiarato dagli addetti ai lavori nell’ultimo sopralluogo di un anno fa, prima del sequestro, si sarebbe dovuto concludere nell’aprile del 2018, quindi tra un mese. La valutazione di Anas prenderà in considerazione se i ritardi accumulati sono da riferirsi al solo al sequestro (avvenuto lo scorso 24 maggio e su cui sono ancora in corso le indagini della magistratura) e se, quindi, Fincosit è in grado di proseguire i lavori sia come mezzi che come numero di lavoratori. Al momento sono 25 i lavoratori operanti alla realizzazione dell’opera: si sono quindi aggiunti due operai rispetto al mese di gennaio. Prima del sequestro i dipendenti Fincosit attivi sul cantiere erano 38, un centinaio considerando le aziende subappaltate.

Lo scorso 26 giugno l’azienda aveva sottoscritto un accordo di impegno con i sindacati a riassorbire i lavoratori appena il cantiere avrebbe ripreso i lavori, ripresa avvenuta a novembre. Anche tra questi addetti ai lavori c’è attesa sulla scelta di Anas di una eventuale rescissione del contratto. Se quest’ultima ipotesi si dovesse compiere la scelta ricadrebbe sulla seconda classificata nella gara di appalto, il Consorzio Edilmaco di Torino, in caso Fincosit non dovesse fare ricorso. Se l’azienda torinese non dovesse accettare l’assegnazione ricadrebbe sulla terza classificata, la romana Astaldi.

Se anche quest’ultima non dovesse accettare l’assegnazione, dovrà esesre bandita nuovamente una gara europea per l’assegnazione del cantiere. Opzione che prolungherebbe ulteriormente la data di scadenza per l’ultimazione dell’opera. “Auspichiamo che il buon senso prevarrà in questa vicenda” - commenta Vincenzo Battaglia segretario provinciale Filca Cisl – “Non andiamo ad insegnare ad Anas e Fincosit come si devono comportare, ognuno faccia il proprio mestiere. Abbiamo bisogno di persone che ci aiutino ad uscire dall’impasse, non ci sono vantaggi a destabilizzare la situazione. I lavoratori hanno già pagato abbastanza per le vicende legate a questo cantiere. La campagna elettorale è terminata, ognuno torni alle proprie competenze, c’è la speranza di andare avanti e che si possa ripartire a pieno ritmo al più presto.”

Daniela Caponnetto

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