Dirittura d'arrivo per la fusione tra Ceriana e Bajardo: entrambi i Consigli comunali hanno approvato il Referendum

Siamo quasi alle battute conclusive per la fusione di Bajardo e Ceriana. Da tempo si parla dell’unione dei due paesi dell’entroterra di Sanremo e, seppur divisi da vecchi campanilismi, ora entrambi potrebbero ottenere vantaggi dall’unione.

Nei mesi scorsi se ne è parlato sia nei rispettivi Consigli comunali che in occasione di un incontro organizzato appositamente con l’Anci a Ceriana. Ora c’è il primo passo verso il referendum, sancito nei giorni scorsi dai due Consigli comunali, che hanno approvato l’istanza per indirlo sul proprio territorio.

Quali potranno essere i vantaggi di una fusione? Nella relazione espressamente redatta si parla di aspetti di contesto socio-economico, con particolare attenzione ai punti di contatto tra le due realtà territoriali. Vengono anche riassunte le criticità che caratterizzano l’attuale situazione della finanza pubblica, evidenziando la contrazione delle risorse a disposizione dei Comuni che si combina con gli effetti della crisi economica nazionale ed internazionale. Ma è stata anche fatta una analisi delle potenzialità derivanti da un processo di fusione dei Comuni in termini di: occasione per una riorganizzazione del personale e dei servizi che permetta la realizzazione di economie di scala e di rete; riduzione dei costi della politica; agevolazioni a livello nazionale a favore delle fusioni di Comuni; avvio di processi di semplificazione amministrativa.

Come cambierebbero Bajardo e Ceriana in caso di fusione: La popolazione salirebbe a 1.562 residenti, ora a 1.250 per Ceriana e 312 per Bajardo. Con una densità di abitanti per km quadrato di 52,15. L’unione dei due comuni conterebbe, ad oggi, 135 abitanti tra 0 e 14 anni, 739 tra 15 e 64 e 376 oltre i 65 anni. Da evidenziare il calo demografico costante per Ceriana, passata da 1353 abitanti del ’96, a 1273 nel 2006 ed ai 1250 attuali. Bajardo, invece, contava 364 abitanti nel ’96, 290 nel 2006 ed un lieve aumento oggi con 315.

Nel Comune di Bajardo non è presente alcun istituto scolastico di ogni ordine e grado. A Ceriana sono presenti la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado. Per gli altri gradi di istruzione entrambi fanno riferimento ai Comuni più vicini che sono quelli di Sanremo e Taggia. Ceriana ha soli 2 km di strade comunali, rispetto agli 8 di Bajardo mentre entrambi corrono sulla Provinciale 21, rispettivamente per 15 e 10 km.

Nel settore del commercio è sicuramente Ceriana ad essere superiore e Bajardo con 6 attività di commercio rispetto ad una sola a Bajardo. Situazione analoga per attività professionali e tecniche (4 contro nessuna) ed altre attività (4 contro 1). A Bajardo ci sono più attività di alloggio e ristorazione (6 contro le 4 di Ceriana).

La fusione offre la potenzialità di arriva ad un’organizzazione moderna che preveda la centralità del Cittadino e delle imprese in termini di soddisfazione delle esigenze degli stessi (organizzazione vicina ai cittadini e alle imprese). Di fatto, la normativa ha inciso notevolmente sulla possibilità di attuare un’efficace politica delle risorse umane, provocando notevoli scompensi sui versanti dell’organizzazione del lavoro e della valorizzazione delle competenze: i Comuni si trovano in una situazione di quasi paralisi, nella pratica impossibilità di avviare iniziative in grado di incidere sugli assetti e quindi sui funzionamenti.

Il numero di dipendenti a disposizione del nuovo Comune sarà di 7 dipendenti (full time a tempo indeterminato). Il Comune di Ceriana ha anche un dipendente a tempo determinato part time per 18 ore settimanali e, in convenzione con il Comune di Bajardo, un dipendente per 6 ore settimanali. Bajardo ha un dipendente full time a tempo indeterminato. L’aumento della dimensione comunale rappresenta l’occasione di riorganizzare il lavoro aumentando la specializzazione e la qualificazione del personale, garantendo una maggiore professionalità degli addetti, maggiori livelli di flessibilità ed un miglior coordinamento delle attività.

Con l’eventuale fusione il risparmio sul costo della politica, come stimato dai Comuni stessi, dovrebbe attestarsi all’incirca sui 26.212,78 euro annui, tenuto conto che, oltre al risparmio connesso alle indennità degli amministratori si verificherà una riduzione di spesa relativa ai revisori del conto, che passeranno dai 2 attuali (uno per ogni Comune) a 1 unico. Con la fusione, infine, sono previsti introiti maggiori dallo Stato.