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Attualità | 22 novembre 2016, 07:21

Gli effetti dei cambiamenti climatici in provincia d'Imperia, l'ultimo anno più freddo è stato il 2010

Il 2016 sarà l'anno più caldo di sempre: a dirlo è stata la stessa agenzia meteorologica delle Nazioni Unite. Ma quali sono le ripercussioni sul clima della nostra provincia?

Una panoramica di Sanremo

Il 2016 sarà l'anno più caldo di sempre: a dirlo è stata la stessa agenzia meteorologica delle Nazioni Unite, nei giorni scorsi, in occasione della conferenza ONU sul clima a Marrakech. Un altro record con una temperatura globale di 1,2 gradi superiore ai livelli pre-industriali.  Ma quali sono le ripercussioni sul clima della nostra provincia?

Sicuramente non siamo esenti dalle conseguenze di questo cambiamento. Il termometro la dice lunga sulle temperature in aumento e sulle stagioni che sembrano non essere più quelle di una volta. Infatti, se analizziamo il trend temporale 2004-2016, dobbiamo tornare al 2010 per trovare l'ultimo anno più 'freddo', con una temperatura media di 16.1 gradi a Sanremo e Ventimiglia e di 15.6 gradi ad Imperia (fonte: Rete OMIRL - Arpal).

Da allora il valore si è sempre mantenuto più alto e il 2016 potrebbe confermarsi anche da noi come l'anno più caldo, anche se il dato é ancora parziale. La media registrata quest'anno, considerati i valori fino al mese di ottobre, è pari a 17.6 gradi ad Imperia e Ventimiglia e di 17.8 gradi a Sanremo, anche se non si può ancora escludere (mancando un mese mezzo alla fine del 2016) che un anticipo d'aria fresca invernale possa modificare questa tendenza al riscaldamento, a livello locale.

"Ancora nessuna certezza sull'anno in corso - conferma Federico Grasso dello staff della direzione generale Arpal, Agenzia Regionale per la protezione dell'ambiente ligure - certo è che quello delle temperature è un trend in crescita".

Sicuramente dobbiamo tornare molto indietro sul calendario per parlare di basse temperature. A Sanremo per esempio, l'ultimo giorno più freddo è stato l'11 febbraio 2012 con una temperatura media di 2.4 gradi e addirittura la temperatura più bassa (-1.6 gradi) il 1 marzo del 2005. E mentre il freddo si fa desiderare, il caldo da qualche anno sembra non darci più tregua. Dal 2004, Sanremo ha vissuto il giorno più bollente nel 2015, precisamente il 7 agosto con una temperatura media di 30.5 gradi e la temperatura più alta di 34.4 gradi.  

Insomma sia d'inverno che d'estate i valori sono sempre più alti e questo purtroppo ci rimanda ai mutamenti climatici in atto a livello globale. "In generale, dagli anni '90, stiamo osservando una prevalenza di anomalie termiche positive mensili rispetto a quelle negative - aggiunge Luca Onorato meteorologo e climatologo dell'Arpal - Ci sono poi ambienti che risentono di più dei cambiamenti climatici, come quelli alpini (che stanno vedendo un riscaldamento di oltre +3°C rispetto al secolo scorso con problemi legati allo scarso innevamento a bassa quota e ritardi nell'apertura degli impianti sciistici), mentre altre zone sono mitigate dal mare".

Infatti in alcune aree interne della nostra regione sono state registrate altre anomalie legati ai giorni estivi (fonte: ARPAL) e i giorni di gelo (fonte: ARCIS): sono aumentati i giorni estivi con temperature superiori ai 29 gradi mentre quelli di gelo (con temperature inferiori a 0°C) sono diminuiti. "In particolare, quest'ultimo dato - spiega Onorato - mostra una significativa riduzione nel mite quanto perturbato 2014 su gran parte del centro-nord Italia (dall'Appennino alle Prealpi) a causa della dominanza di una vasta depressione (ben estesa dal vicino atlantico a gran parte del continente europeo e le regioni mediterranee) che ha continuato a mantenere attivo un flusso cado umido e mite (da sud-ovest) sulla Penisola e la Liguria". Segni dei tempi che cambiano.   

Ma qual è la tendenza per il futuro?: "Dipenderà dalle nostre azioni e dal nostro stile di vita - prosegue Onorato - l'obiettivo è quello di riuscire a mantenere l'aumento della temperatura globale entro i 1.5 /2 gradi nel 2100 (soglia che è stata stabilita alla conferenza sui cambiamenti climatici COP 21 di Parigi del 2015), ma questo è lo scenario migliore che comunque sta comportando una forte riduzione della banchisa polare nei mesi estivi, con conseguenze meteorologiche sulla circolazione generale dell'atmosfera che possono accentuare la frequenza di fenomeni estremi legati a ondate di caldo, a volte interrotte da intensi temporali e alluvioni improvvise alle nostre latitudini (impropriamente chiamate 'bombe d'acqua'). Quello peggiore si attesta sui 5 gradi".

"Cosa si può fare? - conclude Onorato - La scelta è nostra, ci adatteremo ai cambiamenti ma dobbiamo cercare di modificare le nostre abitudini, puntando alle energie rinnovabili, al trasporto elettrico, a città più verdi, mettendo gradualmente fine all'utilizzo di combustibili fossili con una graduale ma inevitabile riduzione delle emissioni di gas serra di origine umana, il cui ruolo giocato nei cambiamenti climatici è ormai chiaro sia per la comunità scientifica (che già prima degli anni 2000 aveva iniziato a evidenziare che 'gran parte del riscaldamento osservato negli ultimi cinquant'anni fosse attribuibile alle attività umane' per chiarirlo ulteriormente ai vertici di Copenhagen - COP 15 e definirlo chiaramente a Parigi e in questi ultimi giorni anche a Marrakech - COP 22), sia per Papa Francesco nella sua Enciclica 'Laudato si'. La Chiesa, per la prima volta ha, evidenziato come questo secolo potrebbe essere testimone di cambiamenti climatici inauditi e una distruzione senza precedenza degli ecosistemi con possibili gravi conseguenze anche per l'uomo". 

Silvia Iuliano

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