L’Italia sportiva del 2016 è piena di sogni mondiali. Seminare quelle macchine grigie che rendono i gran premi così noiosi (Ferrari batte Mercedes, finalmente), conquistare il decimo titolo e ritirarsi (Valentino Rossi spernacchia Lorenzo e Marquez), vincere tante medaglie alle Olimpiadi brasiliane. Ogni pilota o atleta a caccia del suo record, così approfitto dell’inverno mite per raccontavi il sogno, molto meno conosciuto ma altrettanto bello, di uno sciatore.
Si chiama Peter Fill, è altoatesino e ha 33 anni. Due giorni fa è arrivato quinto nella discesa libera di Coppa del mondo a Chamonix, che per la cronaca ha visto trionfare un altro italiano, Dominik Paris. Una giornata di grazia per lo sci alpino azzurro in cerca di rilancio e così orfano di campionissimi, perché anche le ragazze hanno fatto la loro parte: Nadia Fanchini ha centrato il successo, sempre in discesa libera, a La Thuile, mentre Daniela Merighetti è giunta terza. Fill è un combattente nato, velocista di grande talento ma spesso offuscato da qualche avversario più bravo o più fortunato di lui. A gennaio però ha dominato la pista più temuta e spettacolare, la Streif di Kitzbuehel. Primo davanti agli svizzeri Feuz e Janka, con una gara perfetta. Solo due italiani erano riusciti a realizzare una simile impresa: Kristian Ghedina nel 1998 e Paris nel 2013. Da otto anni Fill non saliva sul gradino più alto del podio, dalla discesa di Lake Louise in Canada nel 2008. Il destino ha voluto che il norvegese Svindal, principale candidato alla conquista della Coppa del mondo generale e anche della classifica dei velocisti, cadesse rovinosamente proprio a Kitzbuehel e si rompesse il legamento crociato del ginocchio destro. Poiché non bisogna mai gioire delle disgrazie altrui, Fill ha continuato a lavorare sodo, pensando unicamente a battere i pretendenti rimasti.
Il risultato è che alla fine della stagione mancano due discese libere e che Fill, grazie a quella vittoria, a un altro podio e a tanti piazzamenti, sia veramente in lizza per riuscire a ottenere quello che perfino al mitico Ghedina è sempre sfuggito. Cioè vincere la Coppa del mondo della discesa libera. Diventare il re assoluto della velocità, lo sciatore da brivido per eccellenza (a onore del vero, la spaccata di Ghedina a 140 km orari sull’ultimo salto della Streif, nel 2004, rimarrà probabilmente ineguagliata). Mazinga Svindal, robot scassato, guida ancora la graduatoria con 436 punti. Fill rincorre a 410 mentre gli altri sono parecchio più lontani: 341 punti per il francese Theaux e 337 per il norvegese Jansrud. Ci vedrei bene un giochino, tipo quello che sta spopolando sul web con Leonardo DiCaprio sul tappeto rosso a inseguire la statuetta che vale una vita. Fill che scia più veloce di tutti, salta sopra le teste di fotografi e giornalisti, acchiappa il suo Oscar. Sarebbe bello, bello, bello in modo assurdo.














