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Eventi | 27 marzo 2015, 07:49

Il mensile satirico 'Buduar' gestito dal sanremese Alessandro Prevosto porta una mostra sulla satira a Forte dei Marmi

Questa esposizione, curata per il Museo della Satira di Forte dei Marmi dai fondatori del giornale umoristico ‘Buduàr’ assieme all’associazione di cartoonist ‘Feco France’, nasce con il duplice scopo di non dimenticare i fatti drammatici di Parigi e nello stesso tempo cercare di affrontare un ragionamento più ampio sulla libertà di espressione

Il mensile satirico 'Buduar' gestito dal sanremese Alessandro Prevosto porta una mostra sulla satira a Forte dei Marmi

Così come dopo Auschwitz si pensò di non poter più scrivere poesia, dopo la strage di ‘Charlie Hebdo’ si poteva a buon diritto pensare che non si sarebbe più riusciti a fare satira, che l’emotività avrebbe bloccato la vena creativa degli autori. 

Viviamo anni bui e scomodi per chi vuole continuare a esercitare il diritto imprescindibile di libertà di pensiero e di parola, ma noi, che vogliamo essere ottimisti per il futuro, proponiamo la nostra idea di inchiostro coraggioso. Un inchiostro propugnato da autori che vogliono continuare a ridere e soprattutto far ridere i lettori. 

Questa esposizione, curata per il Museo della Satira di Forte dei Marmi dai fondatori del giornale umoristico ‘Buduàr’ assieme all’associazione di cartoonist  ‘Feco France’, nasce con il duplice scopo di non dimenticare i fatti drammatici di Parigi e nello stesso tempo cercare di affrontare un ragionamento più ampio sulla libertà di espressione. Buduàr è il mensile satirico online, diretto dal vignettista torinese Dino Aloi e dal sanremese Alessandro Prevosto.

La collaborazione con Feco France, ha permesso che arrivassero dalla Francia decine di autori straordinari, dal geniale Loup a Plantu, che si cimenta su ‘Le Monde’ ogni giorno, a Brito e Pétillon che lavorano sulle pagine del ‘Canard’, a Coco, che si è ritrovata proprio al centro del dramma di ‘Charlie’ e che ha sentito il bisogno di riprendere subito a disegnare. Le sue vignette sono una testimonianza davvero commovente. Lo stesso discorso meritano gli autori italiani, da Silver a Staino, che hanno aderito proprio con l’intenzione di far sentire la propria voce, così come altri disegnatori che da Paesi ben più lontani hanno mandato una sentita testimonianza, come Morales da Cuba o Kutal dalla Turchia.

C.S.

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