Una battuta, ma neanche troppo. Eugenio Bennato, tra i protagonisti del concerto-evento “Pino a metà” della settimana scorsa all’Auditorium Franco Alfano di Sanremo, ha lanciato, durante la conferenza stampa del mattino, una frecciata ironica al Premio Tenco, il prestigioso riconoscimento della canzone d’autore che – nonostante una carriera di primo piano – non lo ha mai premiato.
“Mi aspetto che il Tenco si faccia vivo”, ha detto sorridendo. “Negli ultimi anni ho fatto qualcosa anche io. Potrei avere il diritto di cittadinanza al Tenco”, ha aggiunto tra le risate dei presenti. Parole che, pur pronunciate con leggerezza, hanno il sapore di una sottile critica a una certa mancanza di riconoscimento, soprattutto considerando il ruolo fondamentale che Bennato ha avuto nel panorama della musica italiana, in particolare nella rivoluzione musicale napoletana degli anni Settanta.
A difendere e celebrare il suo talento ci ha pensato Pietra Montecorvino, interprete appassionata e voce simbolo della tradizione partenopea, protagonista del concerto-evento al grande Pino: “Lui crea, e l’arte deve tenere tutti un po’ turbati. Eugenio lo fa. Questo è il suo valore”, ha dichiarato.
Intanto il tributo sinfonico a Pino Daniele, con l’Orchestra Sinfonica di Sanremo diretta da Valter Sivilotti, è stata l’occasione, ancora una volta, per riscoprire, tra musica e parole, un pezzo di storia culturale e musicale del Sud Italia. E chissà che da Sanremo, oltre agli applausi, non arrivi anche un segnale dal Tenco.














